Riflessioni

ETICHETTATORI SERIALI


 
Se io vi dicessi che nutro dei timori verso i vaccini per il Covid e pertanto, fino a quando non vi sarà un’obbligatorietà, non intendo vaccinarmi, ecco che alcuni di voi mi appiccicherebbero addosso l’etichetta di No-Vax, poco importerebbe se io precisassi che ho fatto tutti i vaccini e che nutro dei dubbi solo su questi. Se motivassi tali dubbi dicendo che non vi sono dati certi sulla loro effettiva efficacia e sugli effetti collaterali a breve e a lungo termine, non farei in tempo a ultimare tali affermazioni che qualcuno, molto probabilmente gli stessi di prima, mi appiccicherebbero addosso un’altra etichetta, quella di complottista. Se continuassi dicendo che per contenere l’epidemia sarebbe necessario controllare e selezionare gli sbarchi degli immigrati, ecco che mi beccherei subito l’etichetta di razzista, appiccicatami addosso dai soliti noti a cui non importerebbe se mi difendessi da una simile accusa dicendo che io da sempre mi batto per la parità di diritti e di doveri a prescindere dall’etnia.Questo perché ormai per alcuni appiccicare etichette, incasellare le persone in schemi di pensiero sempre più ristretti e discriminanti, specchio della loro mentalità è diventato talmente automatico che lo fanno senza neanche rendersene conto, in maniera del tutto automatica, perché etichettare fa parte del loro DNA, del loro normale modus operandi, da cui prende vita e prospera un subdolo modo per dividere, per discriminare, per metterci l’uno contro l’altro, per trasformarci in “Noi” e “Loro”, dove tutto è bianco o nero, eliminando di fatto tutte le innumerevoli sfumature emozionali e comportamentali che sono parte integrante di ogni essere umano.Lo so è molto facile e pratico appiccicare etichette, frutto di preconcetti che consentono di avvalersi di idee preconfezionate illudendosi di aver ragionato con la propria testa, piuttosto che fare lo sforzo intellettuale di guardarsi intorno e vedere quale correlazione vi sia fra ciò che ci raccontano e quello che effettivamente ci accade intorno. Certo perché oggi più che mai tutto deve essere facile e pratico, un po’ come scongelare cibi precotti e asserire di aver cucinato. In questi casi il facile e pratico non è però la via migliore per tentare di comprendere e di analizzare con obiettività la realtà e il tempo che stiamo vivendo.