Riflessioni

CAMPAGNA VACCINALE IN UE


 Nel momento in cui scrivo circa il 73% della popolazione italiana oggetto della campagna vaccinale ha ricevuto entrambi le dosi del vaccino, siamo quindi tra i Paesi dell’Unione Europea con il maggior numero di vaccinati, meglio della tanto decantata Germania con il 64,4% o del Regno Unito (UK) con il 70,57 e alla pari con la Francia, ma in nessun Paese dell’UE sembra esserci tanto accanimento verso i non vaccinati, come invece accade in Italia, infatti, nessun altro Paese dell’UE ha ventilato l’ipotesi di far scattare l’obbligo per la vaccinazione di massa o di imporre il green pass per accedere sul luogo di lavoro a qualunque categoria di lavoratori, che equivarrebbe alla vaccinazione obbligatoria, senza che però lo stato si assuma alcuna responsabilità, neanche la Germania uno dei pochi Paesi UE dove il Green Pass è più restrittivo che in Italia è arrivata a tanto, mentre altri Paesi ne hanno abolito l’utilizzo, come la Spagna che addirittura lo ha dichiarato anticostituzionale. Come si può notare il virus è uno solo, con le sue sempre più numerose varianti, i vaccini sono ormai noti, ma i modi per affrontare la pandemia e per gestire la campagna vaccinale cambiano di Paese in Paese, perché? Perché non vi è una linea comune di intenti, di provvedimenti, emendamenti, leggi e linee guida per affrontare in modo compatto e coeso una pandemia come una comunità, degna di questo nome dovrebbe fare?