Riflessioni

Complottisti e Liberi Pensatori Parte 8


Sintetizzando quando scritto nel post precedente, Rolex è l’oscuro oggetto del desiderio, il marketing di questa famosa maison dell’orologeria di lusso è stato molto abile a creare il bisogno, la necessità di possedere un Rolex per sentirsi appagati, per sentirsi vincenti. In pratica Rolex ha dato un prezzo alle vostre emozioni, al vostro ego, l’ha commercializzato e ve lo sta vendendo sotto forma di orologi. Se avete bisogno di avere un Rolex, come di qualunque altro oggetto, per sentirvi appagati, realizzati, felici, avete oltrepassato il limite e siete caduti nella trappola, sono gli oggetti che possedete che possedendovi vi fanno sentire sicuri di voi, ed ecco che gli equilibri si ribaltano, che i ruoli si invertono e i possessori divengono i posseduti. Arrivati a questo livello da possessori di oggetti, passiamo ad essere posseduti dagli oggetti, perché sono loro a dire e a dirci ciò che siamo, a determinare come ci sentiamo, abbiamo bisogno di determinati oggetti per sentirci bene con noi stessi e con gli altri, a innescare quel temporaneo senso di appagamento, di momentanea felicità, quello che molti definiscono “effetto Wow” la cui durata spesso è effimera fugace, perché con il tempo va a scemare ed allora abbiamo il bisogno, la necessità, quasi fisica di comprare altri oggetti, spesso sempre più costosi per riacutizzare questo effetto, come un tossicodipendente in crisi di astinenza, che ha bisogno della sua dose per placare, seppur momentaneamente, i sintomi della sua dipendenza. Tutto questo lo viviamo e lo percepiamo come se fosse naturale, fisiologico, mentre in realtà questa necessità ci è stata indotta da fattori esterni determinati dalla società in cui viviamo e dal sistema consumistico che la governa.