Riflessioni

Complottisti e Liberi Pensatori Parte 12


Questa società ci vorrebbe tutti uguali, omologati, standardizzati, perché in questo modo saremmo tutti facilmente condizionabili, manipolabili, questo è l’obiettivo principale che essa si pone, trasformarci da esseri umani in umanoidi stereotipati, programmabili. Noi di contro, dovremmo reimparare ad amare a coltivare le diversità nostre ed altrui, guardandole con curiosità e non con disprezzo e diffidenza, cercando di capire da dove esse traggano origine, le motivazioni che le alimentano, gli ideali che le animano, per poi forse scoprire, con nostra stessa meraviglia, che molte di quelle che noi chiamiamo diversità in realtà ci accomunano, perché per certi versi non siamo poi così diversi come credevamo, che alcune diversità non dovrebbero dividerci, ma accomunarci, in quanto ci completano, facendoci sentire parte di qualcosa di molto più grande di noi, parte di quell’umanità che abbiamo sacrificato per inseguire un progresso fatto di materialità, di estetica fine a se stessa, di sentimenti più ostentati che provati. Vittime di un sistema che ha dato un prezzo ad ogni cosa, anche alle nostre emozioni.