Riflessioni

Complottisti e Liberi Pensatori Parte 13


Riflettiamoci un attimo, è il pensiero, che distingue l’uomo dagli altri esseri viventi, dalle altre specie, se noi lo priviamo d’esso, lo sviliamo, imbrigliamo, imprigioniamo, condizioniamo, limitiamo il suo pensiero, lo priviamo di quella nobile facoltà che lo ha reso unico, che ha permesso l’evoluzione della nostra specie, invertiamo lo stesso processo evolutivo, innescando una sorta di regressione, involuzione, imbruttimento della specie, dove la civiltà diviene inciviltà. L’essere umano in questo contesto, perde la sua caratteristica principale… la sua Umanità, ed è quello a cui stiamo assistendo, stiamo assistendo all’inasprimento della società, alla disumanizzazione dell’Umanità, all’imbruttimento della civiltà in cui esso vive e di cui esso è parte integrante e che si rispecchia in ciò che egli è. Se l’essere umano perdesse gradualmente, totalmente, subdolamente la sua intrinseca, innata capacità di formulare pensieri, ragionamenti, ideologie e idee proprie, perderebbe anche la capacità di giudicare, comprendere e percepire in modo obiettivo, veritiero la realtà che lo circonda, il mondo in cui vive, se stesso e gli altri, finendo per vivere perennemente prigioniero di una realtà distorta, fallace che altri di volta in volta costruiranno per lui.