Riflessioni

Complottisti e Liberi Pensatori Parte 17


Quando entriamo, consapevolmente o inconsapevolmente in quel meccanismo perverso, governato dalla bramosia di possesso, dalla fame di successo, dalla smania compulsiva di denaro, dall’egocentrismo estremo, dall’ambizione patologica, bene, in quel preciso istante, abbiamo spontaneamente firmato la nostra condanna all’infelicità, perché più aumentano le nostre necessità, non dettate dalle nostre reali esigenze, ma inculcateci da un sistema consumistico esasperato, dove vige la regola ferrea dell’usa e getta, più cresce di pari passo la nostra brama di possesso e più tempo dovremo dedicare al lavoro per guadagnare di più, per poterci permettere sempre più oggetti, il più delle volte superflui e meno saremo liberi, meno tempo avremo per la nostra spiritualità, per coltivare la nostra essenza, per ascoltare la nostra anima e la nostra esistenza si ridurrà ad un continuo comprare per accumulare cose inutili sprecando così l’unica cosa che veramente conta, la nostra vita. La verità è che ci illudiamo di comprare cose, mentre in realtà siamo noi che ci stiamo vendendo, stiamo svendendo il nostro tempo rincorrendo cose inutili mentre la vita ci scorre via come sabbia fra le dita, trasformandoci in esseri infelici.