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LA SCISSIONE DELL'ESSERE

Post n°428 pubblicato il 05 Febbraio 2021 da carloreomeo0

 

Mi rendo conto che molti passano, sprecano gran parte del loro tempo, della loro  vita cercando di evadere mentalmente, non potendo farlo fisicamente, dai luoghi in cui effettivamente le circostanze e le varie esigenze li costringono a stare, come sul posto di lavoro, incolonnati nel traffico, tediati nelle sale d’aspetto, rinchiusi nei centri commerciali, ecc, sono rari, molto rari i momenti in cui sono veramente presenti a se stessi con il corpo e con la mente, in cui si sentono esattamente nel posto dove volevamo essere, al fianco delle persone con cui avevano davvero piacere di condividere quel determinato momento. Passano così gran parte della loro vita fuori sincrono, dissociati a se stessi, adeguandosi alle situazioni invece di viverle, fino ad abbandonare il timone della loro esistenza, lasciando che sia la corrente a trascinarli alla deriva.  Da simili comportamenti possono nascere vere e proprie patologie, la più diffusa delle quali è la depressione, la malattia del nostro tempo, di questa nostra società poco socievole ma molto social, ed ecco che molti si rifugiano in essi per sfuggire da una realtà altrimenti realisticamente troppo opprimente, trovandovi nuovo nutrimento per il loro Ego, dando vita ad una virtualità in cui finalmente liberarsi da ogni tipo di frustrazione reale, creandosi un immagine di se fortemente idealizzata, la stessa che la vita di tutti i giorni, con le sue costrizioni per troppo tempo ha soffocato, fino ad arrivare ad una vera e propria scissione dell’essere, di quell’essere che finisce per dibattersi fra due realtà contrapposte, quella reale e quella virtuale esasperandole fino a non riuscire più a distinguere l’una dall’altra, fino a spingersi a credere che la virtualità sia più reale della realtà stessa.     

 

 
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Commenti al Post:
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 05/02/21 alle 23:21 via WEB
Tema molto delicato che ha tante sfaccettature quante sono le persone coinvolte. Un saluto, M@.
(Rispondi)
 
 
carloreomeo0
carloreomeo0 il 06/02/21 alle 23:23 via WEB
Dalle mille sfaccettature e dalle mille variabili che ogni giorno coinvolge, purtroppo, sempre più persone che si rifugiano nella virtualità, per sfuggire ad una realtà percepiscono come troppo opprimente.
(Rispondi)
 
amistad.siempre
amistad.siempre il 05/02/21 alle 23:55 via WEB
Non saprei dire fin dove si spinga la 'virtualizzazione' della vita di alcuni, perché molti cerchino solo di 'apparire' mentre tantissimi altri di 'scomparire', fagocitati dal proprio alter ego al quale, a guardar bene, nella vita reale, non somiglia neanche un po'. Di sicuro, sotto sotto c'è sempre il male di vivere; la mancanza di ideali e sogni da realizzare ha del tutto annullato la più forte delle energie, l 'entusiasmo. La cosa preoccupante è che è tutto sempre più in' crescita'. Ps: Hai ragione, i tempi in cui si passavano ore a chiacchierare, dappertutto e con chiunque, sembra un ricordo lontano, anche se nei piccoli centri, cittadine, paesi, però, sembra resistere e sopravvivere.. *_* Un saluto!
(Rispondi)
 
 
carloreomeo0
carloreomeo0 il 06/02/21 alle 23:31 via WEB
Io credo che l'ostentazione di se che si manifesta nei vari profili social, equivalga per molti al far scomparire la loro immagine di se nella realtà, una sorta di obnubilazione del se reale in favore di quello virtuale. Per assurdo l'insicurezza, la carenza di autostima di certe persone fanno scattare una reazione opposta sui social, una sorta di molla antagonista nella virtualità dove finalmente posso rivalersi di ciò di cui, secondo loro, la realtà li ha privati. Ti auguro una buona serata.
(Rispondi)
 
jigendaisuke
jigendaisuke il 06/02/21 alle 00:09 via WEB
Noi abbiamo creato questa società, noi ci siamo messi in gabbia da soli. E sembra quasi che, in realtà, non vogliamo uscirne
(Rispondi)
 
 
amistad.siempre
amistad.siempre il 06/02/21 alle 01:00 via WEB
Diciamo che hanno saputo come incantarci e 'incartarci' . Ad ogni modo, è vero, lo abbiamo voluto noi.
(Rispondi)
 
 
carloreomeo0
carloreomeo0 il 06/02/21 alle 23:33 via WEB
La cosa ancora più grave è che ci hanno fatto credere che la gabbia in cui ci siamo rinchiusi si chiami libertà.
(Rispondi)
 
 
 
amistad.siempre
amistad.siempre il 13/02/21 alle 19:06 via WEB
Già...
(Rispondi)
 
surfinia60
surfinia60 il 07/02/21 alle 07:35 via WEB
Io sono tra quelli che cercano di essere altrove tutte le volte che possono. Ma non è un vezzo social, bensì una necessità. Come giustamente fai notare la depressione è dietro l’angolo quando il presente e l’ambiente circostante sono una trappola insopportabile. Che fare quando non ti è umanamente possibile trovarti fisicamente e mentalmente nello stesso posto e nello stesso momento? Ti crei un luogo fittizio, che sia tramite la musica che ti aiuta ad evadere, o un film che per un’ora ti porta in un altro contesto. Certo per i più giovani può essere pericoloso. Loro hanno ancor tutto da fare qui e adesso, per assicurarsi un futuro vivibile e a misura d’uomo. Sta a noi, adulti, ricordarglielo sempre e motivarli. Grazie per l’interessante riflessione.
(Rispondi)
 
 
carloreomeo0
carloreomeo0 il 07/02/21 alle 21:36 via WEB
Fai benissimo, serve a salvaguardare il nostro equilibrio mentale, l'importante è distinguere i luoghi fittizi in cui rifugiarsi e la realtà in cui viviamo, ed è proprio questo tipo di lucidità che la dipendenza da social tende a minare.
(Rispondi)
 
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