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Effetti della conoscenzaLa nostra conoscenza si arricchisce ogni qual volta entra in contatto con altre conoscenze Xavier Wheel Messaggi di Ottobre 2020
Post n°331 pubblicato il 31 Ottobre 2020 da carloreomeo0
Mio padre non ha avuto l’opportunità di studiare, erano altri tempi, erano gli anni trenta e i bambini allora si preferiva mandarli a lavorare nei campi per dare una mano agli adulti piuttosto che mandarli a scuola a studiare, ma mio padre pur avendo studiato poco mi ha insegnato molto, perché nella scuola della vita era un maestro. Mi ha insegnato che la testardaggine non è sempre un difetto.
E’ vero mi ha insegnato molto, ma io sarò stato un buon allievo? Anche perché alcuni suoi insegnamenti li sto comprendendo solo ora, ma la cosa buona è che non ho dimenticato niente, e lui vivrà sempre nei miei ricordi come nel mio cuore.
Post n°330 pubblicato il 29 Ottobre 2020 da carloreomeo0
Il 09/10/2020 mia padre ha ultimato il suo percorso di sofferenza su questa terra ed ora riposa in pace.
Di fronte alla morte di un proprio caro, ognuno reagisce in modo diverso, dipende dalle proprie esperienze pregresse, dal carattere, dalla propria emotività. Per me personalmente questa perdita, per quanto alla fine invocata, pregata, implorata, mi ha colpito come un pugno nello stomaco, di quelli che ti fanno mancare il fiato. Pensavo di essere pronto ad affrontarla, invece, ancora una volta, mi ha trovato totalmente impreparato, spiazzato A volte può capitare che ci sia bisogno di tempo prima di riuscire a parlare, esternare, il proprio dolore, il tempo per elaborare il lutto, il tempo per interiorizzare e analizzare ciò che si sta provando, perché ci sono emozioni così forti che spesso soffocano le parole, che impediscono di parlare o di scrivere e il dolore è una di queste ed allora bisogna attendere, attendere che la marea che esso genera si ritragga, in modo da far riaffiorare altre emozioni, permettendo che quel senso di soffocamento si attenui, per far defluire, attraverso le parole, una parte di quel dolore che ci devasta dentro, espellendo parte di quella sofferenza, quel senso di vuoto che immancabilmente una perdita importante ci lascia. Ognuno poi ha una sua strada da seguire, un suo percorso da compiere per venirne fuori per far riemergere pian piano la sua anima dall’abisso in cui è sprofondata.
Post n°329 pubblicato il 02 Ottobre 2020 da carloreomeo0
Sì, nel post precedente faccio riferimento all'EUTANASIA, si scandalizzino pure i moralisti, perbenisti e tutti quei cattolici osservanti o di facciata, che pensano che essa sia contro il volere di Dio e che il solo pensarvi sia l’anticamera dell’eresia. Vorrei vedere loro, se dovessero assistere giorno dopo giorno un genitore che in quei sempre più rari momenti di lucidità li implora piangendo di porre fine alla loro esistenza, in quanto essa non è più vita ma solo sofferenza. Vorrei vedere come la penserebbero se fossero loro costretti in un letto d’ospedale agonizzanti con la consapevolezza che la loro sofferenza per quanto insopportabile è destinata a peggiorare progressivamente, lentamente finché non sopraggiunga la morte. Facile predicare dal pulpito dell’ipocrisia, facile rifugiarsi in quel Dio amorevole e caritatevole di cui parlano i vangeli, che si scontra con le leggi umane che obbligano i medici a mantenere in vita pazienti attraverso macchinari o terapie farmacologiche, in quanto l’assistenzialismo estremo oggi è un business, che è destinato a crescere esponenzialmente in futuro e a cui sarà sempre più difficile rinunciare in quanto la pietà sarà sempre destinata a soccombere di fronte all’avidità umana.
Post n°328 pubblicato il 01 Ottobre 2020 da carloreomeo0
“Se negli occhi del mio cane avessi scorto la stessa sofferenza che da mesi ormai leggo in quelli di mio padre, sarei subito corso dal veterinario per farlo sopprimere.” Questa frase, che ad un lettore superficiale potrà sembrare assurda, paradossale, addirittura cinica, è pervasa invece da un’angoscia che pur profonda e lancinante cede il passo ad un amore puro, sconfinato, tale per cui chi la pronuncia, pur di porre fine alla sofferenza della persona amata è disposto a perderla, nonostante sia consapevole che quella perdita gli strazierà il cuore. Io vorrei che nessun figlio o figlia, pur amando i suoi genitori, fosse costretto, ad arrivare ad un tale livello di disperazione da dover pronunciare una frase del genere. Più di ogni altra cosa vorrei che nessun essere umano fosse condannato a subire il supplizio di quell’accanimento medico, che di fronte ad un quadro clinico tragico e irreversibile ha come unico scopo quello di protrarre nel tempo, acuendola, la sofferenza fino a quando essa non culmini nella morte. Vorrei che nessun figlio o figlia dovesse più provare quel senso d’impotenza nell’assistere inerme alla sofferenza dei propri genitori, sentendolo crescere fino a divenire una rabbia dolorosa e dilaniante, che attanaglia prima il cuore e poi lo stomaco, logorandoti dal di dentro. Di fronte a tutto questo, io credo che dovremmo concedere la stessa clemenza che oggi riserviamo agli animali, anche agli esseri umani, perché con questo dimostreremmo un’umanità che altrimenti non ci apparterrà mai.
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Inviato da: animasug
il 01/04/2024 alle 10:42
Inviato da: cassetta2
il 30/03/2024 alle 19:53
Inviato da: jigendaisuke
il 30/03/2024 alle 19:32
Inviato da: carloreomeo0
il 29/03/2024 alle 19:36
Inviato da: jigendaisuke
il 28/03/2024 alle 18:49