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goditi la vita

Post n°16 pubblicato il 20 Maggio 2011 da maryt492

Goditi potere e bellezza della tua gioventù.
Non ci pensare.
Il potere di bellezza e gioventù lo capirai solo una volta appassite.
Ma credimi tra vent'anni guarderai quelle tue vecchie foto.
E in un modo che non puoi immaginare adesso.
Quante possibilità avevi di fronte e che aspetto magnifico avevi!
Non eri per niente grasso come ti sembrava.
Non preoccuparti del futuro.
Oppure preoccupati, ma sapendo che questo ti aiuta quanto masticare un chewing-gum per risolvere un'equazione algebrica.
I veri problemi della vita saranno sicuramente cose che non t'erano mai passate per la mente.
Di quelle che ti pigliano di sorpresa alle quattro di un pigro martedì pomeriggio.
Fa' una cosa, ogni giorno che sei spaventato.
Canta.
Non esser crudele col cuore degli altri.
Non tollerare la gente che è crudele col tuo.
Lavati i denti.
Non perder tempo con l'invidia.
A volte sei in testa.
A volte resti indietro.
La corsa è lunga e alla fine è solo con te stesso.
Ricorda i complimenti che ricevi, scordati gli insulti.
Se ci riesci veramente dimmi come si fa.
Conserva tutte le vecchie lettere d'amore, butta i vecchi estratti conto.
Rilassati.
Non sentirti in colpa se non sai cosa vuoi fare della tua vita.
Le persone più interessanti che conosco, a ventidue anni non sapevano che fare della loro vita.
I quarantenni più interessanti che conosco ancora non lo sanno.
Prendi molto calcio.
Sii gentile con le tue ginocchia, quando saranno partite ti mancheranno.
Forse ti sposerai o forse no.
Forse avrai figli o forse no.
Forse divorzierai a quarant'anni.
Forse ballerai con lei al settantacinquesimo anniversario di matrimonio.
Comunque vada, non congratularti troppo con te stesso, ma non rimproverarti neanche.
Le tue scelte sono scommesse.
Come quelle di chiunque altro.
Goditi il tuo corpo.
Usalo in tutti i modi che puoi.
Senza paura e senza temere quel che pensa la gente.
È il più grande strumento che potrai mai avere.
Balla.
Anche se il solo posto che hai per farlo è il tuo soggiorno.
Leggi le istruzioni, anche se poi non le seguirai.
Non leggere le riviste di bellezza.
Ti faranno solo sentire orrendo.
Cerca di conoscere i tuoi genitori.
Non puoi sapere quando se ne andranno per sempre.
Tratta bene i tuoi fratelli.
Sono il migliore legame con il passato e quelli che più probabilmente avranno cura di te in futuro.
Renditi conto che gli amici vanno e vengono.
Ma alcuni, i più preziosi, rimarranno.
Datti da fare per colmare le distanze geografiche e di stili di vita, perché più diventi vecchio, più hai bisogno delle persone che conoscevi da giovane.
Vivi a New York per un po', ma lasciala prima che ti indurisca.
Vivi anche in California per un po', ma lasciala prima che ti rammollisca.
Non fare pasticci coi capelli, se no quando avrai quarant'anni sembreranno di un ottantacinquenne.
Sii cauto nell'accettare consigli, ma sii paziente con chi li dispensa.
I consigli sono una forma di nostalgia. Dispensarli è un modo di ripescare il passato dal dimenticatoio, ripulirlo, passare la vernice sulle parti più brutte e riciclarlo per più di quel che valga.
Ma accetta il consiglio... per questa volta

 
 
 

salvare i referendum

Post n°15 pubblicato il 18 Maggio 2011 da maryt492

Tra poche settimane voteremo quattro referendum.
O no?

Sta di fatto che per raggiungere il seggio elettorale ci costringono alle montagne russe. Prima scegliendo una data balneare (e almeno in questo caso la perfidia costa: 300 milioni, 5 euro a ogni italiano, per il rifiuto d'accorpare i referendum alle amministrative). Poi sommergendo i quesiti con una coltre di silenzio nelle televisioni (da qui il richiamo sacrosanto di Napolitano). Infine sfogliando la margherita, strappandone un petalo alla volta. Dopo gli emendamenti introdotti nel decreto omnibus, il referendum sul nucleare attende solo che la Cassazione ne celebri i funerali. I due sull'acqua stanno per essere azzoppati attraverso la creazione di un'authority. Resterà in piedi il referendum sul legittimo impedimento, che a quel punto avrebbe bisogno di un paio d'ali per superare il quorum. D'altronde già da adesso il suo valore è per lo più simbolico, dato che la Consulta ha tagliato le unghie alla disciplina originaria. Sicché finirà per trasformarsi in un plebiscito pro o contro Berlusconi. Ai quesiti referendari capita sovente: nascono cavalli, lungo la strada diventano giraffe. Togliendoci oltretutto la possibilità di votare su questioni specifiche e concrete, anziché su animali mitologici.

Eppure dovremmo averci fatto il callo. Tutti i governi, di destra o di sinistra, di centro o di lato, hanno sempre avuto in gran dispetto il referendum. E infatti in Italia la sua storia è scandita da trucchetti. Comincia con 22 anni di ritardo rispetto all'orologio dei costituenti (la legge istitutiva è del 1970). Continua frodando il voto popolare (celebre il caso della consultazione sul finanziamento pubblico ai partiti, che nel 1993 venne abrogato dal 90% dei votanti, ma fu immediatamente riesumato sotto mentite spoglie dai partiti). S'interrompe quando i suoi nemici ricorrono allo scioglimento anticipato delle Camere pur di rinviarlo alle calende greche (è accaduto nel 1972, nel 1976, nel 1987, nel 1994). E in ultimo agonizza bevendo la cicuta dell'astensionismo organizzato, che ha via via fatto saltare 24 referendum dal 1997 in poi.

Questo livore contro il referendum maschera in realtà un'antica diffidenza dei politici italiani verso gli italiani. Per loro siamo soltanto un popolo bambino, ciascuno con indosso il suo grembiule. E d'altronde che ne sappiamo noi di questioni scientifiche complesse come l'elettrosmog (su cui votammo nel 2003), la fecondazione assistita (referendum del 2005), o per l'appunto il nucleare? Potremmo rispondere osservando che se l'elettore è incompetente, lo è altrettanto l'eletto. O forse anche di più, almeno a guardare le pupille vuote che si spalancano in tv. Potremmo ricordare che la prima Repubblica fu battezzata da un referendum (quello del 1946), e che un altro referendum (nel 1993) ha schiuso i battenti alla seconda. Ma il fatto è che la crisi della democrazia diretta, insieme al veleno inoculato dal «Porcellum» sul corpo della democrazia indiretta, ha reso traballanti le nostre istituzioni. Per forza: nessuno può reggersi su una gamba sola, per giunta malaticcia. E ogni democrazia viaggia su due schede, l'elezione e il referendum.

Ecco perché è diventato urgente correggere la fisionomia di quest'ultimo istituto, anziché baloccarsi con riforme impalpabili e improbabili. Il governo vorrebbe correggere la Carta scrivendo che l'amministrazione è al servizio del bene comune (come se fin qui fosse una vestale del Maligno). Altri vorrebbero espellere il lavoro dai fondamenti della nostra convivenza (proprio adesso, mentre 3 giovani su 10 sono disoccupati, e gli altri 7 costretti a un lavoro ballerino). Dedichiamoci piuttosto a restituire la sovranità al popolo bambino. Per esempio eliminando dai referendum il quorum di validità: non lo rimpiangeremmo.

Michele Ainis (il corriere della sera)

 
 
 

e ci siete voi...

Post n°14 pubblicato il 16 Maggio 2011 da maryt492

ci sono ancora loro, strani individui con l' anima più leggera di una nuvola... loro, i poeti ingarbugliati nelle rime di ogni giorno...ci sono loro a dirti di stranezze disegnate dentro al vento, a dirti quanto è vero il tuo sorriso se viene dopo quel dolore... e ci sono ancolra loro, poeti, senza più parole, che parlano da soli... e nel silenzio accarezzano l' immenso...

 
 
 

ricordi

Post n°13 pubblicato il 16 Maggio 2011 da maryt492

E dopotutto ci sono tante consolazioni!
C'è l'alto cielo azzurro, limpido e sereno,
in cui fluttuano sempre nuvole imperfette.
E la brezza lieve [...]
e, alla fine, arrivano sempre i ricordi,
con le loro nostalgie e la loro speranza,
e un sorriso di magia alla finestra del mondo,
quello che vorremmo,
bussando alla porta di quello che siamo.

(Pessoa)

 
 
 

TI APETTERņ...

Post n°12 pubblicato il 15 Maggio 2011 da maryt492

Da te mi

Nasconderò.

Resterò in silenzio

qui, a fissarti.

Immobile.

Osserverò ogni piccolo gesto

Ke inconsapevolmente fai.

Sarò invisibile.

Non ti accorgerai di Me.

Ma ti vorrò bene da morire.

E ti aspetterò.

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: maryt492
Data di creazione: 07/05/2011
 

RRESPIRO DI VITA

Vorrei che andaste incontro al sole e al vento
con la pelle, più che con il vestito,
perchè il respiro della vita
è nella luce solare
e la mano della vita è nel vento

(Kahlil Gibran)

 

 

 
 

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