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Avrei voglia di dirti perché ti pensavo ma non ci riesco…


Sono a letto, sotto le lenzuola, si sente il profumo del bucato e del mio bagnoschiuma... Avrei voglia di dirti perché ti pensavo ma non credo ci riuscirò... Non so più farlo... Sicuramente ti trasferirò qualcosa che manco si avvicina a quello che ti voglio dire… E’ diventato così difficile scrivere… Che poi il_non so più farlo_ c'entra col perché ti pensavo... Vabbè ci provo. Più o meno il concetto è: Oggi ti guardavo e tu... Tu, ho sempre pensato che fossi uno dei lati “selvaggi” di me... L’ho sempre sentito. Ne sono sempre stata consapevole. [No. Aspetta non sono pazza…so cosa stai pensando…ora mi spiego meglio…] Io so che  se mi fermo a guardarti bene negli occhi c’è una luce che entra attraverso uno spazio e riflessa nei tuoi, torna indietro nei miei come un viaggio bello e tumultuoso. Un’energia sfrontata, primitiva quasi irriverente … Selvaggia come le passioni. Violenta e partorita come le emozioni. Ci sono, credo,  persone che restano per certi aspetti meravigliosamente  e disordinatamente selvatiche. E restituiscono lampi autentici di un’ acutezza intensa, che salva. Che salva. C’è un “fatto” bellissimo e complesso e carico… insomma il concetto è che a volte non lo trovo più in me, in te, e in nessun altro sguardo …e questo è un vero peccato…non credi? A volte si fatica troppo a costruire, costruire, costruire… senza lasciare che, ci sia più spazio, per far correre libero il vento dentro noi… Perché dimentichiamo la parte selvaggia? Perché non consentiamo agli altri di salvarci?Perché la vita non è un gioco, Forse solo per questo.  Buonanotte Babe, VP