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Perchè il tempo passa troppo in fretta per dimenticarsene.


Vabbè senza fingere che vada tutto bene anche oggi, scrivo di ciò che mi tormenta: vorrei raccontare alla mia famiglia di me. Della mia identità.Solo a loro …poi del resto del mondo non me ne frega veramente un caXXo.Sento questa necessità.Sono stanca di isolarli dalla mia vita o di vivere pezzi si e pezzi no…Persone si e persone no…Non riesco quasi più a starci insieme fingendo quello che non sono.Ho 40 anni. E la Vita che faccio e le persone che frequento (quelle intime e quotidiane) fanno parte di un mondo che ormai ho capito di volere realmente.Ne fanno parte con naturalezza e vivono le loro vite allo scoperto e questa frequentazione quotidiana bella e sana, ogni giorno porta anche me ad aver voglia di semplicità e di scelte consapevoli.La storia dei miei due più cari 'nuovi' amici che stanno per avere un bambino è un fulmine che casca ogni giorno nella mia Vita.Questa storia mi ha colpita sin dall’inizio…da quando F. me ne parlò …che era solo un pensiero non ancora radicato… Da quando, guardandomi negli occhi, mi disse serio: _voglio un figlio. Lo adotterò credo. E se non me lo consentono, andrò negli States e avrò un figlio mio.Oggi quel figlio è un feto. E "noi" siamo in attesa.
Ma da quel giorno qualcosa è cambiato nella mia vita. Da quel giorno, ogni giorno sento la mia Vita pretendere.Fatico a frenare, a tenere sotto la superficie chi veramente sono.Questa storia è come se fosse un fascio di luce che mi illumina, che vuole farmi uscire dall’ombra.Questa storia reclama da me del coraggio. Il coraggio delle scelte. Il coraggio di essere chi sono. Il coraggio di volere e pretendere da sé delle cose.Il coraggio di essere veramente presente a se stesso.Il coraggio che ci vuole ogni giorno per provare ad essere felice.Perchè il tempo passa troppo in fretta per dimenticarsene.