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quattrogennaioduemilasedici


Il 2015 è terminato. Concluso. Trascorso. Chiuso. Passato. Eppure tutto è ancora qua. Sono ancora qui le gioie e i dolori. Gli amici, le cose, i colori, i doni, le assenze, le difficoltà, le preoccupazioni, i dubbi e le soluzioni. Le vittorie e le sconfitte. Il mio cane, la casa, il perdono e la rabbia, le scelte. Le stesse salite e le stesse discese. Nulla finisce. L’anno che è andato non si è portato via un bel niente. Mi ha lasciato solo il valore della continuità. Si, è un valore. Oggi, giorno quattro del nuovo anno. Mia madre continua ad essere in ospedale. Dal giorno 22 del vecchio anno. Anche questa è continuità. E nonostante il 2015 sia concluso, terminato, chiuso, passato: tutto il suo dolore, la sua sofferenza, la mia stanchezza, e l’impotenza sono ancora qui. Non è finito proprio un cazzo di niente con quest’anno andato. Fatevene una ragione. Nel male e nel bene. Ma nel bene c’è che io non mi fermo. Che continuo a combattere sempre la mia battaglia con la vita. Con la stessa ordinaria grinta e caparbietà. I miei sorrisi e i miei occhi sono gli stessi del 2015. La mia forza è in continuità col passato.