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Grazie


Cari Mamma e Papà,vi scrivo dalla terra, da un luogo che tu mamma conosci: casa mia. Tu papà invece no. O meglio l’avrai vista dal cielo e ci vieni sicuramente. Soprattutto nelle giornate di sole, quando lo so che, mentre io sto facendo chissà cosa, tu arrivi, sfili uno dei tuoi libri dalla mia libreria e ti sdrai a goderti ancora la “vita”, la luce e il calore sulla tua sedia gialla, di fuori… come facevi quando eravamo tutti insieme a casa nostra. Questo posto ti sarebbe piaciuto tantissimo. Tu mamma invece, lo hai adorato. Ti piaceva stare qui, sederti d’inverno davanti al camino, curare in primavera le mie piante o restare semplicemente qualche giornata a farti coccolare dall’idea che ero diventata un’adulta forte e indipendente…Ma questa gioia (per te e per me) è durata troppo poco ahimè… Anche io amo questo luogo diventato “casa e vita”, ma stasera darei qualunque cosa per una sola ora con voi…vorrei potermi mettere in auto, parcheggiare e fare le scale a quattro per trovarvi seduti in salone e dirvi:  …grazie!Grazie perché se non perdo il senso della famiglia (in questo momento così difficile) è perché voi siete stati il più grande esempio di unità e accoglienza e amore. Siete stati l’imperfezione che genera armonia, il rumore che genera eco, la discontinuità che genera la possibilità… siete stati la libertà che genera la regola, siete stati le parole che generano i pensieri. Siete stati la fissità che genera movimento, siete stati il caos che genera la calma, siete stati il silenzio che genera emozioni, siete stati il rispetto che genera la contemplazione, siete stati il disincanto che genera il realismo. Siete stati l’assenza che genera il distacco. Siete stati il disordine che genera la riorganizzazione.Siete stati la rabbia che genera la tenacia.Siete stati la emancipazione che genera l’accettazione. Siete stati la risata che genera la poesia. Siete stati la leggerezza che genera la Vita.