Vita coi matti

Un giallo in bianco e nero


Mentre leggevo i primi tre episodi in scanlation di  "Sabu & Ichi", ha fatto in tempo ad uscire anche il quarto... così posso darvi una prima recensione.La storia si svolge a Edo (Tokyo) nell'epoca dello Shogunato. Ogni episodio è autoconclusivo e si svolge secondo i canoni del giallo classico... delitto, ricerca delle prove, interrogatorio ai testimoni, cattura del colpevole.Sabu (il nome si può leggere anche "3": il personaggio somiglia parecchio a Ryu il ragazzo delle caverne) è un giovane "acchiappaladri a pagamento" (detective privato) che lavora per un "capo" spesso a letto malato, prendendo quindi spesso e volentieri il suo posto nelle indagini. E' attratto dalla figlia del capo, Midori, che però ha un atteggiamento ambivalente nei suoi confronti, a volte provocandolo e facendo la gelosa, a volte tenendolo a distanza. Nonostante la giovane età e la sensibilità che si intuisce dietro il suo silenzio, Sabu è un ragazzo intelligente, scaltro e sagace, che riesce a risolvere i casi apparentemente più misteriosi ed è anche abile con la spada nel difendersi dai malviventi.Il giovane detective però non è solo: condivide spesso una partita a scacchi e le sue idee sui casi con Ichi (si legge anche "1": notare la decisa somiglianza con 004!), un anziano massaggiatore che ha in cura, tra gli altri, anche il suo capo. Ichi è cieco, ma sembra che ci veda meglio di una persona normale: "sente" le mosse degli scacchi e avverte i movimenti delle persone, e la spada nascosta nel suo bastone è fulminea e spietata. Ichi, girando per tutta la città e i sobborghi grazie al suo mestiere, conosce molta gente e riesce a carpire molti segreti: più smaliziato e cinico del collega, gli fa da guida "paterna"  e riesce ad intuire i veri moventi e caratteri di molti personaggi ambigui, ma a volte anche lui si lascia sviare dai propri sentimenti verso le poche persone che ritiene care.Il ritratto della società del tempo è crudo e a forti tinte, con una presenza molto ridotta delle scene d'umorismo con cui il Sensei di solito sdrammatizza: i due investigatori hanno a che fare con feudatari sleali, criminali evasi, ubriachi, prostitute ingannevoli e irreprensibili funzionari che in realtà sono marci dentro. Fino a un certo punto, alcune scene mi hanno davvero sorpreso. Entrambi i protagonisti sono guidati però dal senso del dovere e dalla fiducia, nonostante tutto, in una natura umana che può raggiungere la maturità. Sono senz'altro personaggi complessi e ricchi di sfaccettature.