CAPRI. «Capri Rainbow», l’evento dedicato al turismo gay non è ancora iniziato e già fa discutere. La kermesse «glbt» (gay, lesbiche, bisex e transgender) prenderà il via venerdì 6 settembre e prevede una permanenza di tre giorni sull’isola. Il settore gay, secondo gli addetti ai lavori, rappresenta circa il 7% del giro d’affari che proviene dall’industria turistica. Ma sull’iniziativa è polemica. Già a maggio l’opposizione chiedeva al Comune di ritirare il patrocino che aveva concesso all’Aura Capri, organizzazione locale promotrice dell’evento, che fa capo all’imprenditore Costanzo Sorrentino. L’argomento venne respinto e il Comune confermò il patrocinio dichiarando che «il progetto rivestiva un interesse sociale turistico ed economico e favoriva la diffusione di nuove idee e proposte che incrementavano il turismo sull’isola».«Capri Rainbow» dunque si farà e, spiegano gli organizzatori «non si tratta di un gay pride né di un raduno omossessuale, ma di un soggiorno turistico di tre giorni con visite, dibattiti ed escursioni».Alessandro Cecchi Paone modererà un confronto sul «gay friendly» 7 settembre nella sala congressi del Capri Palace Hotel di Anacapri: «Vogliamo far sì - attacca il giornalista - che a Capri i gay si sentano a proprio agio e ben accolti, collocheremo bandiere arcobaleno all’esterno di alberghi ristoranti e lidi, in cui potersi scambiare liberamente effusioni senza disturbare quelli che ogni tanto protestano».Sul tema della tolleranza interviene anche il sindaco dell’isola azzurra, Ciro Lembo: «Capri ha una lunga storia di accoglienza nei confronti dell’omosessualità, le polemiche sono durate poco e ora l’isola si prepara ad accogliere l’evento in un clima sereno».
«Capri rainbow», turismo gay: per tre giorni l'isola azzurra diventa capitale
CAPRI. «Capri Rainbow», l’evento dedicato al turismo gay non è ancora iniziato e già fa discutere. La kermesse «glbt» (gay, lesbiche, bisex e transgender) prenderà il via venerdì 6 settembre e prevede una permanenza di tre giorni sull’isola. Il settore gay, secondo gli addetti ai lavori, rappresenta circa il 7% del giro d’affari che proviene dall’industria turistica. Ma sull’iniziativa è polemica. Già a maggio l’opposizione chiedeva al Comune di ritirare il patrocino che aveva concesso all’Aura Capri, organizzazione locale promotrice dell’evento, che fa capo all’imprenditore Costanzo Sorrentino. L’argomento venne respinto e il Comune confermò il patrocinio dichiarando che «il progetto rivestiva un interesse sociale turistico ed economico e favoriva la diffusione di nuove idee e proposte che incrementavano il turismo sull’isola».«Capri Rainbow» dunque si farà e, spiegano gli organizzatori «non si tratta di un gay pride né di un raduno omossessuale, ma di un soggiorno turistico di tre giorni con visite, dibattiti ed escursioni».Alessandro Cecchi Paone modererà un confronto sul «gay friendly» 7 settembre nella sala congressi del Capri Palace Hotel di Anacapri: «Vogliamo far sì - attacca il giornalista - che a Capri i gay si sentano a proprio agio e ben accolti, collocheremo bandiere arcobaleno all’esterno di alberghi ristoranti e lidi, in cui potersi scambiare liberamente effusioni senza disturbare quelli che ogni tanto protestano».Sul tema della tolleranza interviene anche il sindaco dell’isola azzurra, Ciro Lembo: «Capri ha una lunga storia di accoglienza nei confronti dell’omosessualità, le polemiche sono durate poco e ora l’isola si prepara ad accogliere l’evento in un clima sereno».