Una voce dal deserto

Post N° 30


Testimonianza tratta da http://www.massimilianofrassi.splinder.com/tag/testimonianze_abuso “Caro Massimiliano,il mio nome è “XXX” e questa è la mia testimonianza che scrivo dopo anni di silenzio e paure. Conosco da poco tempo l’Associazione Prometeo ed ho letto varie volte sul sito, appelli a condividere le proprie esperienze per aiutare chi come me ha subito abusi e violenze ed ho deciso di farlo. (…) Premetto che non ho mai denunciato pubblicamente ciò che mi è accaduto per non rovinare la vita dei figli e dei nipoti della persona che mi ha molestato.Ho quasi 40 anni, sono sposato ed ho due figli, sono cresciuto in un’azienda, dove i miei genitori avevano molto da fare e poco tempo per stare con i propri figli e a causa di ciò venivo lasciato spesso da solo e libero di vivere come volevo. Agli occhi di chi mi conosce, ho trascorso la mia infanzia in modo felice e libero, ma solo dopo trent’anni ho avuto il coraggio di raccontare ciò che mi è accaduto e mi ha rovinato la vita. Quando avevo circa otto anni, ho iniziato a passare dei brutti periodi in cui mi sentivo male, mi trovavo spesso seduto sul letto in camera mia, con la testa tra le mani e un senso di vuoto interiore enorme che mi divorava e mi faceva piangere, erano momenti terribili in cui mi sentivo completamente solo ed isolato da chiunque, ma soprattutto neanche io mi rendevo conto del perché di quei momenti. Ho continuato così senza dire nulla a nessuno, passando da un dottore all’altro, accompagnato dai miei genitori, senza che nessuno si fosse mai reso conto da dove provenissero le mie carenze di appetito, i miei stati febbrili, i periodi in cui mi sentivo giù oppure facevo fatica a scuola quando mi trovavo di fronte a problemi grandi da affrontare. Tra gli otto e i quindici anni, penso di avere fatto più visite pediatriche e cure di dieci ragazzi normali messi insieme, senza ottenere risultati e nascondendo a tutti la verità. Tutto ciò l’ho vissuto nascondendo i miei stati di sofferenza ai miei amici, fino ad arrivare al punto di non dire più nulla anche ai miei genitori che tendevano a minimizzare e a non approfondire le cause di questi miei malesseri. Durante l’adolescenza, la situazione ha iniziato a migliorare, quando ho iniziato a suonare uno strumento e con un gruppo di amici ho formato una band. La musica per me è stata una liberazione da ciò che mi portavo dentro, mi ha fatto crescere moltissimo dal punto di vista umano, ma allo stesso tempo è stata un rifugio che non mi ha permesso di affrontare i miei ricordi. Gli anni passano, mi sono sposato, mia moglie ed io abbiamo avuto due bellissimi bambini e per qualche anno quei periodi di sofferenza sembravano solo un brutto ricordo quando un giorno invece il mondo mi è crollato addosso. Un sabato di due anni fa, mentre stavo mangiando insieme alla mia famiglia in un Fast Food dopo aver fatto la spesa in un supermercato, ho visto ad un tavolo un giovane insieme ad una ragazzina di chiare origini Rom che avrà avuto si e no una decina d’anni. Lui le parlava ad un orecchio e lei sembrava tesa, irrigidita, fino a quando lui le ha fatto una carezza lungo tutti i capelli e lei sembrava pietrificata. Uscendo da lì, ho guardato negli occhi quel giovane e mi sono sentito raggelare il sangue perché ho ricordato uno sguardo viscido che avevo nei miei ricordi. Lì per lì ho reagito bene, ho chiesto a mia moglie e mia figlia di andare a casa, ma dopo poche ore non riuscivo a togliere la mente da ciò che avevo visto poco prima. In poco tempo mi sono tornati in mente in modo vivido e preciso tutti i ricordi che avevo rimosso di quando quel bastardo del mio vicino di casa, mi infilava le mani nei pantaloni, mi toccava, mi stringeva da dietro mentre io urlavo e gli chiedevo di lasciarmi andare e lui con quella voce che ancora oggi mi tormenta e spero un giorno di riuscire a dimenticare, mi diceva ‘dove vuoi andare, dove vai, non ti faccio niente stai qui’. Mi ricordo ancora lo sguardo che aveva, gli occhi di un porco bastardo con una voce viscida come le sue mani, morboso fino al midollo, lurido!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!La mia memoria, la mia speranza e la mia serenità si sono fermate in quei momenti!!!!!!!!!!!!!!!!!!Da due anni sto passando un periodo veramente difficile, sto affrontando adesso ciò che avrei dovuto affrontare anni fa e farlo con una famiglia è ancora più difficile, mi sento incapace a volte di essere un punto fermo per loro, mi sento incapace di essere un marito e un padre forte che riesce a portare avanti la sua famiglia; è un anno che non riesco più a suonare dopo aver passato un sacco di tempo a farlo solo con la rabbia che ho dentro e che poco alla volta mi sta logorando. Non so cosa fare perché non riesco ad essere sereno, non sono felice e questo si trasmette su tutto ciò che faccio, famiglia e lavoro inclusi. Da solo non ci riesco. Ho passato periodi in cui dopo essermi svegliato al mattino, il mio primo pensiero era rivolto a quando quel bastardo mi toccava e mi viene voglia ancora oggi di vomitare per questo, ma poi a fatica, faccio colazione saluto mia moglie ed i miei figli e vado al lavoro, cercando di indossare una maschera da persona felice che mi permetta di andare avanti, ma è veramente dura.Tutto ciò mi ha lasciato dei segni indelebili, ho provato di tutto per mettere su qualche chilo, mangio contro voglia ed ho dei chiari disturbi alimentari. Ancora oggi se parlo con una persona che conosco da poco e questa mi appoggia una mano su una spalla chiacchierando amichevolmente, faccio finta di niente, ma mi irrigidisco subito perché il contatto fisico con le persone per me non è una cosa naturale a meno che non le conosca da anni e mi fidi ciecamente di loro. Passo da periodi in cui riesco ad essere abbastanza felice a periodi in cui sono veramente depresso e vorrei tanto uscire da questa situazione, so che ci vuole tempo e non vedo l’ora di essere veramente felice perché non ho mai provato ad esserlo fino in fondo in vita mia. Dopo aver passato anni a tentare di dimenticare, mi rendo conto che i miei ricordi non mi abbandoneranno mai e l’unica cosa che posso fare è tentare di accettarli e voltare pagina per essere felice, ma so che la strada non è breve e non posso riuscirci da solo. Chiedo sempre a Dio di essere vicino alla mia famiglia e a me. Da quando leggo il tuo blog e mi collego sul sito di Prometeo, anche se leggo cose che sono come pugnalate nel cuore, ho trovato la forza per non fuggire dai miei ricordi ed ora, vedo uno spiraglio di luce e nel mio cuore c’è ancora speranza.Grazie per l’impegno che metti nella lotta contro gli abusi e le violenze, non mi sento più solo.”...Cosa potremmo mai commentare?NO ALLA PEDOFILIA!!! SALVIAMO I NOSTRI FIGLI DA QUESTO INCUBO!!!