Vivere d'arte

Gian Lorenzo Bernini, Ratto di Proserpina


Dammi le tue mani per l'inquietudine,dammi le tue mani di cui tanto ho sognato,di cui tanto ho sognato nella mia solitudine,dammi le tue mani perch'io venga salvato.Quando le prendo nella mia povera strettadi palmo e di paura di turbamento e frettaquando le prendo come neve disfattache mi sfugge dappertutto attraverso le dita.Potrai mai sapere ciò che mi trapassaciò che mi sconvolge e che m'invadepotrai mai sapere ciò che mi trafiggee che ho tradito col mio trasalire.Ciò che in tal modo dice il linguaggio profondoquesto muto parlare dei sensi animalisenza bocca e senz'occhi specchio senza immaginequesto fremito d'amore che non dice parolepotrai mai sapere ciò che le dita pensanod'una preda tra esse per un istante tenutapotrai mai sapere ciò che il loro silenzioun lampo avrà d'insaputo saputo.Dammi le tue mani ché il mio cuore vi si conformitaccia il mondo per un attimo almenodammi le tue mani ché la mia anima vi s'addormentiché la mia anima vi s'addormenti per l'eternità.(Louis Aragon)