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Ballottaggio per il Rettorato Unibo.

Post n°941 pubblicato il 25 Giugno 2015 da VoceProletaria

Ballottaggio per il Rettorato Unibo.
Rinnovamento vs. conservazione.

…superare le Colonne d’Ercole
o restare al caldo riparo dell’inferno qui ed ora…?

Fatti non foste per vivere come bruti
ma per seguire virtute e conoscenza


   Non credo di possedere capacità divinatorie, ma posso tranquillamente affermare che il risultato uscito dalle urne del primo turno di votazioni per il Rettorato dell’Università di Bologna non mi sorprende per niente, anzi… conferma le stime che con alcuni compagni avevo condiviso.  Era infatti un risultato prevedibile e previsto, ma non da tutti.
   Le distanze tra i due contendenti al ballottaggio, ed i loro numeri assoluti si distanziano davvero di poco da quanto, tra pochi, pronosticato.
   Semmai, il dato forse più imprevisto è stata la cifra raggiunta da Fiorentini, oltre i mille-e-rotti che invece gli si attribuivano, ma non poi di molto.
   Merito di un larvato ed ambiguo endorsement svelatosi all’ultima ora da parte di una sigla sindacale che, sic!, si è sempre presentata come la rappresentazione “senza macchia & senza paura”  davanti ai colleghi TA.
   Ma si sa, i patti col diavolo li fanno sempre i più “puri”  o quelli che, almeno, così appaiono.
   Eppure, lo scarto “aggiuntivo”  di questo patto non supera comunque la cifra di circa 120 o 130 voti “pesati”. Troppo pochi, dunque, per garantire la vittoria auspicata al primo turno del  favorito  alla successione in nome della continuità.
   Con buona pace di tutta la stampa amica (praticamente tutta quella locale), degli amici del giaguaro di cui sopra, e di tutto l’establishement più stretto che aveva scommesso fin da subito su una blitz-krieg, il vero sconfitto di questo primo turno appare proprio lui, il Prorettore Fiorentini.

Il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi.
   Ma questo è motivo di stupore per certuni, non per me.
I ragionamenti numerici, si sa, sono validi se valide sono le premesse politiche, e proprio quest’ultime sembrano dare maggior ragione a chi, come lo scrivente, aveva sviluppato un’articolazione più prettamente “politica”  sui destini dell’Università in relazione al suo territorio, nonché su una indagine di clima che restituiva un’aspettativa fortissima di cambiamento trasversale tra tutte le componenti della comunità accademica.
   Infine, last but not least, il desiderio di protagonismo del personale Tecnico Amministrativo e bibliotecario che, per la prima volta, poteva finalmente esercitare la forza del suo voto, per quanto “pesato”  al 18%,. afferma chiaramente una bocciatura della linea Dionigi che prova a perpetuarsi.
   Nessuna sorpresa, dunque, nel pronosticare persino il numero dei votanti, in particolare della componente TA: stimavo 2.000 votanti TA e ne sono andati 1.950…!
Una percentuale ben superiore alle recenti tornate elettorali di RSU, Senato e Consulta, a testimonianza di quanto detto qui sopra.

Tertium non datur.
   Adesso il quadro si è schiarito e si tratta di scegliere tra due opzioni così riassumibili:
il rinnovamento contro  la continuità.
   Da una parte Ubertini, critico dell’attuale gestione fin da tempi non sospetti; dall’altra Fiorentini, l’uomo forte della squadra di Dionigi e suo ideale prosecutore.
   I due candidati usciti dalla competizione, Sobrero e Braga, hanno già dichiarato la loro convergenza sul candidato del rinnovamento Ubertini, in coerenza con il loro approccio elettorale all’insegna di una genuina  volontà di cambiamento.
   La speranza di un  cambio di passo sembra consolidarsi.

   Sulla carta, dunque, il risultato finale parrebbe già scritto; in realtà il numero di non votanti al primo turno potrebbe ancora riservare sorprese.
    Per questo è importante che in tanti, ancora - ed anche in più di prima - si vada a votare per il ballottaggio e si voti con la testa.
   Per questo auspico una ancor più massiccia partecipazione al voto del personale Tecnico Amministrativo.

   Dal canto mio ho già scelto: novello Ulisse, proverò ancora una volta a solcare i perigliosi mari ed avventurarmi oltre le Colonne d’Ercole.
   Ciò che già conosco non mi piaceva sei anni fa e tanto meno mi piace adesso.
   Alla condizione certa di continua prostrazione ed umiliazione di lavoratore di Unibo che quotidianamente condivido con migliaia di colleghe e colleghi, so preferire anche l’ignoto.
   …ma in questo caso, ignoto non è.

Cambiamo insieme!

Bologna,  25.06.2015                                                                        Virginio Pilò

 

 
 
 
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