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Democrazia e capitalismo: un binomio impossibile.


Democrazia e capitalismo: un binomio impossibile.di Proletaria Vox,  04.11.2011        Care colleghe, cari colleghi,ancora una volta possiamo dire con soddisfazione che LA LOTTA PAGA!  E il popolo greco ne è una fulgida dimostrazione vivente.        Dopo quasi due anni di manifestazioni e scioperi intensamente partecipati e vissuti, il governo "socialista"  di Papandreou è stato costretto a cedere in termini di esercizio della democrazia dichiarandosi pronto ad un referendum relativo agli "aiuti"  della BCE.  Ottimo, ci eravamo detti...        Avrebbe dunque dovuto essere un referendum a sancire se la Grecia voglia subire il suo affamamento per mano della BCE oppure se voglia recuperare la sua sovranità politica unitamente alla sua dignità di popolo libero.        Certo, erano e sono tutti più che consapevoli che la strada che gli si sarebbe parata innanzi sarebbe stata comunque costellata di difficoltà e privazioni a venire, ma la lezione che quel popolo avrebbe potuto impartire al mondo sarebbe valsa da sola più del "capitale monetario"  dell'intera Europa!  E' questa una qualità che non ha prezzo!                Tutto ciò, a poche ore dal repentino dietro front di Papandreou, siamo purtroppo costretti a declinarlo ormai al condizionale.                 Le reazioni spaventate dei "potenti"  (quelli del G20 ora riuniti a Cannes), appena appresa la notizia del referendum greco, e le esplicite e stizzite minacce di "non finanziare alcun aiuto fin dopo l'esito del referendum"  hanno infatti avuto la meglio e Papandreou ha prontamente disdetto ogni ipotesi di referendum.        La vicenda, gravissima sotto ogni punto di vista, la dice lunga sul grado di "democrazia tollerabile"  dal Capitale e conferma quanto avevamo già detto in precedenza: il Capitale NON può più tollerare governi fragili ed a questi preferisce il suo Comando diretto!   Anche l'Italia è dunque avvertita...!        ...Ma del popolo greco è nota la perseverante tenacia e la capacità di resistenza nella lotta. Merito anche, e forse soprattutto, della capacità di autodisciplina garantita da strutture organizzate e di classe, quali il Partito Comunista (KKE) e del suo Sindacato (PAME).  Crediamo dunque che se non sarà il referendum, sarà comunque la volontà popolare altrimenti espressa a mettere la parola fine all'agonia greca.        In Italia, ahinoi, la situazione è ben diversa e, seppure le condizioni "oggettive"  della crisi del Capitale si rendano ogni giorno più evidenti, ed ogni giorno aumenti il carico di sofferenze che si vogliono scaricare sulle nostre spalle, le condizioni "soggettive"  della classe dei lavoratori sono molto più arretrate di quelle greche.         L'abbiamo già detto, siamo costretti a ripeterlo: siamo ancora all'anno zero e, come se non bastasse, dopo il 15 Ottobre romano si è perso anche quel poco che si era riusciti a ri-costruire.          Il campo politico, in specie quello "alternativo"  ed extraparlamentare, è tornato a popolarsi dei tanti "signori delle mosche"...!         Non intendiamo tuttavia soffermarci adesso su un'ulteriore disamina della situazione "organizzata"  (si fa per dire...) del movimento dei lavoratori, e preferiamo piuttosto evidenziare i segnali di "vitalità  nonostante tutto"  che ci provengono dal sindacalismo di base.  Più che per un fisiologico bisogno di conforto, crediamo siano segnali importanti di presenza dei lavoratori a cui auguriamo una vasta partecipazione, come lo Sciopero Generale del 17 Novembre p. v., indetto da CUB e Cobas, in concomitanza della giornata mondiale di Scuola ed Università e con manifestazioni locali insieme agli studenti in lotta!         Dai comunicati delle due sigle sindacali di base, pubblicati integralmente anche sul nostro blog http://blog.libero.it/VoceProletaria , abbiamo estratto uno stralcio proveniente dai Cobas, (vista la ricchezza di dati, presumiamo essere redatto dai colleghi dell'INPDAP), ferratissimi sui "numeri"  che qui seguono e con cui chiudiamo questa breve comunicazione.Un saluto.                  Proletaria Vox        ...Dopo decenni di liberismo selvaggio il 10% degli italiani/e possiede circa il 55% della ricchezza nazionale. Si calcola che il patrimonio di questa classe di super-ricchi ammonti a circa 5000 miliardi di euro: una tassa patrimoniale anche solo di un 1% metterebbe a disposizione 50 miliardi di euro l’anno.        Autorevoli esperti stimano tra i 300 e i 400 miliardi di euro l’evasione fiscale annua. I mezzi per combatterla si conoscono e sono realizzabili in tempi rapidi, recuperare l’evasione fiscale anche solo per il 20% significa avere a disposizione circa 70 miliardi annui.         La corruzione all’interno delle istituzioni pubbliche, nazionali e locali, l’assalto alla ricchezza pubblica, da parte di mafie e clientele politiche dentro gli apparati di potere pubblico, dilapida, secondo addirittura fonti istituzionali, almeno 200 miliardi annui: anche qui, con mezzi facilmente individuabili  è possibile un recupero che, anche solo del 20%, metterebbe a disposizione 40 miliardi di euro.        Ponendo dei limiti, (anche minimi), alle pensioni d’oro, si risparmiano almeno 50 miliardi/annui.        La drastica riduzione delle spese militari, con la cancellazione delle missioni di guerra e la chiusura delle basi, ci restituirebbero altre decine di miliardi all’anno.        Insomma, basterebbero questi provvedimenti per avere a disposizione oltre 200 miliardi annui, ...Confederazione Cobas