VoceProletaria

Perché il Ministro Profumo ricorre al TAR contro se stesso? Ovvero, l'antinomia del mentitore.


Perché il Ministro Profumo ricorre al TAR contro se stesso?Comunicato del Coordinamento Ricercatori del Politecnico di Torino in data 7 febbraio 2012Con una mossa a sorpresa, il ministro Profumo ha deciso di impugnare, per presunta illegittimità, lo Statuto del Politecnico di Torino, da lui stesso scritto solo qualche mese fa, quando era rettore dell’ateneo politecnico torinese. Questo nonostante abbia presieduto la commissione che ha predisposto lo Statuto e presieduto anche la seduta del Senato Accademico che, a larghissima maggioranza e con il suo voto favorevole, lo ha adottato. Per quale motivo ora, da ministro, ritorna sulle proprie decisioni?Forse la spiegazione è che Profumo ha semplicemente cambiato idea. Forse qualche mese fa credeva nell’autonomia responsabile delle Università e credeva nella libertà degli Atenei di darsi l’organizzazione ritenuta più adatta e più consona alla propria tradizione, seppure all’interno delle regole definite dalla legge 240/10. Ora invece evidentemente pensa che voler gestire in modo democratico e condiviso un’istituzione universitaria sia un errore, addirittura da perseguire per vie legali.L’oggetto del contendere è la modalità di formazione del CdA, organo al quale la riforma dell’Università consegna i massimi poteri di indirizzo e gestione degli Atenei. Al Politecnico di Torino abbiamo condiviso l’idea, insieme anche a Profumo quando ancora era il nostro rettore, che tale organo, avendo un ruolo di grande rilevanza e delicatezza, dovesse essere eletto a suffragio universale da tutto il personale dell’Ateneo, docente e tecnico/amministrativo, in modo democratico e senza distinzioni di ruolo e di fascia docente, né di area disciplinare. Va ricordato che, per rispettare le indicazioni normative, lo Statuto del Politecnico prevede che i curricula dei candidati siano comunque preventivamente vagliati dal Senato Accademico, al fine di garantirne la necessaria competenza.Dopo la campagna contro i ricercatori (vedi Il gemello maligno del Ministro Profumo <http://ricercatoripolito.wordpress.com/2012/01/16/gemello-maligno/> ) e dopo lo svilimento della libertà della ricerca (vedi le nuove “selezioni a monte” dei PRIN:                                        kakuro e kakuro reloaded <http://ricercatoripolito.wordpress.com/2012/01/16/kakuro-e-kakuro-reloaded/>), ora una campagna contro la democrazia in Università.Sarà anche un ministro tecnico, ma queste ci paiono scelte del tutto politiche e che vanno in una direzione completamente sbagliata.Coordinamento dei Ricercatori del Politecnico di TorinoL'antinomia del mentitoredi Maurizio Matteuzzi,  07.02.2012Nel pieno del dibattito conseguente la comunicazione dell'antinomia di Russell relativa al sistema di Frege, H. Poincaré ebbe a sintetizzare tutto il tema delle antinomie riportandolo al problema della autoreferenzialità; e la teoria dei tipi di Russell avrebbe dopo pochi anni fornito alla tesi un'ampia conferma. Che una funzione abbia se stessa come argomento genera i mostri della ragione; e del resto già qualcosa ne aveva intuito Eubulide, parlando di Epimenide cretese. Ora, amic** (un asterisco è per l'acca) preoccupat*,  voi penserete che l'arteriosclerosi abbia definitivamente vinto su di me (cosa ovviamente non esclusa), e che io parli a vanvera (cosa non poi così inusuale per la ns categoria); ebbene, mi sia consentito un argomento a difesa:Con una mossa a sorpresa, il ministro Profumo, ha deciso di impugnare, per presunta illegittimità, lo Statuto del Politecnico di Torino, da lui stesso scritto solo qualche mese fa, quando era rettore dell’ateneo politecnico torinese. Questo nonostante abbia presieduto la commissione che ha predisposto lo Statuto e presieduto anche la seduta del Senato Accademico che, a larghissima maggioranza e con il suo voto favorevole, lo ha adottato.Così i ricercatori di Torino. Qui mi fermo, perché l'antinomia autoreferenzial-masochistica è un genere nuovo anche rispetto alla bimillenaria storia della logica.Maurizio Matteuzzi