VoceProletaria

La riorganizzazione dell'Università di Pisa.


La riorganizzazione dell'Università di Pisa. La riorganizzazione degli atenei arriva anche a Pisa. Qui gli iniziali 48 dipartimenti diventano ora 20, in virtù dell’applicazione della Riforma Gelmini. Accade, dunque, che seguendo la pedissequa applicazione della stessa riforma, si rilevino ben 289 lavoratori “in esubero”, ovvero in cerca di nuova collocazione.   Come se gli accorpamenti producessero per incanto magiche “sinergie”  e non già un ulteriore e più gravoso carico di lavoro…L’Amministrazione, in maniera unilaterale, ha già ridistribuito gran parte del personale ai nuovi dipartimenti, ma circa 70 persone sono ancora in attesa di  assegnazione. Le RSU e le sigle sindacali, dopo tre incontri, sono ora arrivati alla rottura e durante l’Assemblea del personale del 28 Maggio è stato proclamato lo stato di agitazione con la stesura del documento che segue:Documento conclusivoAssemblea del Personale Tecnico AmministrativoUniversità di PisaPisa,  28.05.2012   L’assemblea  del personale tecnico-amministrativo dell’Università di Pisa, riunitosi il giorno 28 maggio 2012, dopo ampia discussione sui punti all’ordine del giorno, riorganizzazione e assegnazione del personale, fa proprio il documento presentato dai rappresentanti della RSU e delle OO.SS.  venerdì 25 maggio alla delegazione pubblica e ribadisce il proprio giudizio negativo sulla riorganizzazione in atto, fatta in modo parziale, frammentario e con poca trasparenza data l’assenza di criteri oggettivi necessari per l’individuazione dei singoli lavoratori nelle strutture.   Di conseguenza, sostiene la posizione della  RSU e alle OO.SS. di:- inviare un documento conclusivo dell’assemblea a tutto il personale e alla stampa; - di presentare all’Amministrazione una serie di domande che chiedano trasparenza e chiarezza sia sugli aspetti generali, sia su problemi particolari che si sono sviluppati.   L’assemblea dà indicazione al personale non ancora assegnato di non rispondere alle ultime richieste dell’Amministrazione perché la mancata  formalizzazione dei posti e delle posizioni da ricoprire, dei centri, la tempistica e le modalità  di assegnazione non danno certezze (così come avvenuto in precedenza) di una risposta positiva e  inserisce un ulteriore elemento di differenziazione fra tutto il personale.   L’assemblea, nel denunciare la privazione del diritto all’elettorato passivo e attivo al personale non ancora assegnato, ritiene indispensabile porre questo tema all’attenzione dell’Amministrazione, chiedendo dove possano andare a votare coloro che non sono stati assegnati alle nuove strutture.   In base a ciò, l’assemblea, la RSU e le OO.SS. sollecitano tutto il personale  non assegnato, affinché invii una mail al Direttore amministrativo per chiedere dove può votare i propri rappresentanti nei nuovi dipartimenti, ritenendolo un momento importante di democrazia interna   Le OO.SS. e la RSU prendono atto di quanto emerso in Assemblea e indicono lo stato di agitazione del personale.    I lavoratori denunciano come la Direzione si sia mossa in modo arbitrario senza rendere pubblici i criteri (poco oggettivi) utilizzati per la selezione del personale assegnato e quello dichiarato “esuberante”  cioè senza assegnazione.   Molti di loro si chiedono cosa succederà quando la riforma del lavoro “Monti–Fornero” entrerà in vigore con il Protocollo sul pubblico impiego.Siamo nella prima fase della riorganizzazione, dopo i dipartimenti toccherà all’amministrazione centrale e quindi al personale  tecnico-scientifico. Perché la situazione sia più chiara e definita si dovrà attendere fino a metà Settembre, quando verranno attivati i nuovi dipartimenti.   Il personale manifesta uno stato di forte disagio dovendo accettare forzatamente una  riorganizzazione che sta  pagando sulla propria pelle.