VoceProletaria

Strage isareliana e macelleria sociale


Bologna,  01.06.2010Strage israeliana e macelleria sociale        Cari tutti,esprimiamo il nostro più profondo cordoglio per le vittime del vigliacco e schifosissimo attacco israeliano alle navi pacifiste che portavano aiuti umanitari alla popolazione palestinese assediata di Gaza.19 morti ed una settantina di feriti, una strage!e inoltre 500 ostaggi di varie nazionalità nelle mani degli aguzzini israeliani          Lo avevamo già detto, lo ripetiamo con ancora più forza: Israele è uno stato terrorista!           Vigliacchi assassini che se ne fregano di qualunque legge e trattato internazionale, sicuri dell'impunità che gli deriva dal loro armamento nucleare, dall'appoggio degli Stati Uniti, e da vari altri Paesi cosiddetti "democratici", tra cui spicca l'Italia.       Esprimiamo la nostra solidarietà al popolo palestinese ed ai tanti militanti e pacifisti che portano loro aiuti tangibili oltre la   solidarietà.       E noi, nel nostro piccolo, cosa possiamo fare di più immediato e concreto?        Chiediamo l'immediato rilascio dei pacifisti  illegalmente arrestati dai militari israeliani; chiediamo sanzioni verso il governo di Israele per strage, e per l'atto di pirateria e di guerra compiuto in acque internazionali. Boicottiamo i prodotti israeliani.  Nessuna collaborazione con lo stato sionista.        Ma i tanti soldi per sostenere le "guerre umanitarie"  in giro per il mondo, a supporto di una politica interna ed estera sempre più fascista, dove li trova il nostro Governo?  Semplice, purtroppo.  Guardatevi in tasca, siamo noi i principali (se non gli unici) contribuenti.                          La manovra appena varata da Tremonti & Banda Berluscotti, infatti, pesca a piene mani dai nostri già miseri stipendi e taglia i servizi che dovremo pagare sempre più cari per una qualità sempre più scadente.         E'  la macelleria sociale.E'  la macelleria con le cui carni si ingrassano i maledetti "cani da guerra", e si affossa quel minimo di stato sociale che ancora sopravviveva.        Contro questa macelleria, purtroppo, stentano ad organizzarsi in maniera efficace le forze di opposizione.         Dei partiti è pure inutile parlare, ma anche i sindacati (riferendoci a quelli con ancora un minimo di credibilità, ovviamente. La CISL, la UIL, la UGL ed il codazzo di "autonomi" li annoveriamo tra le "forze amiche di governo", sicché non fanno testo...) non danno bella prova di sé.        Siamo ancora ansiosi di conoscere la decisione della CGIL sull'ipotesi e sulla data del "suo"  Sciopero Generale, ipotizzato da Epifani.        Nel frattempo se ne sono già proclamati ben due nello stesso mese di giugno: uno indetto dalla neonata USB, per il prossimo 14 giugno; l'altro indetto dalla CUB per il 25 giugno.      Che tristezza.         E pensare che qualcuno dice pure di voler "unificare"  il sindacalismo di base (sic!).                La situazione è tale, invero, che meriterebbe ben più di una sola giornata di blocco totale di ogni attività, ma sappiamo anche che i "morsi"  dei tagli già effettuati si fanno sentire sulla viva carne anche con la decurtazione salariale di quella singola giornata.E allora... che sia almeno efficace quella giornata!                  L'attuale frammentazione e l'evidente litigiosità "tra simili", invece, indurrà più di uno a disertare forse tutte le date proposte, col bel risultato di depotenziare ulteriormente l'ultimo strumento a disposizione dei lavoratori.        A questo punto possiamo solo sperare che lo sciopero della CGIL - sempre che lo faccia... - coincida almeno con una delle due date già "prenotate"  e non ne inventi un'altra ancora.   Difficilmente, infatti, riusciremmo ad immaginare una partecipazione significativa a così tante date, e ravvicinate per giunta.