VoceProletaria

Storia di Rosario, operaio FIAT ufficialmente "reintegrato".


Rosario Monda, operaio FIAT licenziato nel 2006……e “ufficialmente”  reintegrato.di Rosario Monda,  7 Ott 2010     Sono Rosario Monda, operaio della FIAT di Pomigliano.  Sono uno degli otto licenziati del 2006. Ufficialmente ormai tutti reintegrati dalla magistratura.     La realtà è purtroppo diversa, perché degli otto licenziati solo qualcuno è in fabbrica, compreso anche chi sta nel “confino” di Nola. Gli altri sono fuori. Chi perché stufo delle angherie della FIAT si è licenziato o è andato in mobilità , chi, con pretesti, o altri provvedimenti disciplinari ingiusti, è stato licenziato di nuovo, come Mimmo Mignano.    Io e un altro compagno, Manna, siamo ancora fuori dopo aver vinto le cause di riammissione già un anno e cinque mesi fa.    La situazione è assurda. Per la magistratura, la FIAT deve reintegrarci, l’azienda, invece, continua impunita a tenerci fuori e a non pagarci. Ho denunciato la cosa ai carabinieri, ho chiesto il pignoramento per i beni aziendali, ma, per ora, nessun esito.     L’avvocato mi dice che questa è la “giustizia”. Ma quale giustizia!    La FIAT mi ha messo fuori senza validi motivi, come la magistratura ha dimostrato, e ora dopo che ha perso le cause non solo non mi paga i danni, ma continua a tenermi fuori senza che nessuna “istituzione” intervenga.    I dirigenti che mi hanno licenziato continuano a vivere bene con i loro stipendi milionari e io faccio i salti mortali per sopravvivere.    Ho un figlio di sette mesi e una compagna che, per fortuna, ultimamente ha trovato un lavoro precario. Dal punto di vista economico sono rovinato. Ho venduto tutto quello che avevo.    Dal sindacato a cui ero iscritto al tempo del licenziamento, lo SLAI Cobas, solo l’aiuto legale, per il resto niente.    I “grandi” giornali non riportano neanche le notizie che riguardano quelli come me.    Stanno facendo parlare un po’ i tre di Melfi perché sostenuti dalla FIOM, ma prima o poi butteranno nel dimenticatoio anche loro.    Noi possiamo “bucare lo schermo” e apparire solo se c’è la mobilitazione degli altri operai.   E’ solo questo che garantisce il nostro rientro in fabbrica ed è solo questo che bisogna costruire.   Se gli operai non difendono i compagni che vengono colpiti dai padroni per rappresaglia, sono solo tanti individui scollegati tra loro e senza nessuna forza.