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DE LUCA Candidato alla presidenza della Regione Campania


"Cambierà tutto, sarà una rivoluzione. Questa è la battaglia della vita, mobilitiamoci fino all'ultimo minuto e vinceremo. Siete una piazza che mette i brividi, guardandovi potrei anche smettere di parlare". Una piazza gremita secondo gli organizzatori da oltre centomila persone. Tanti in più rispetto agli ultimi comizi di Veltroni e Berlusconi. Il candidato di centrosinistra Vincenzo De Luca vince la sfida in una piazza coloratissima. È solo su un palco immenso e quel palco lo riempie con la grinta.Lavoro ai giovani, stabilizzare i precari, "guiderò io la sanità e caccerò i politicanti". "Butto giù dalla finestra un dipendente della Regione che dopo due mesi dirà la pratica è in istruttoria". Pochi messaggi ma forti. A cominciare dalla camorra: "È il momento di scegliere. Noi siamo contro. Caldoro ha nelle sue liste chi è stato condannato per concorso in associazione mafiosa, noi abbiamo la figlia di Marcello Torre".De Luca invita Caldoro al confronto "quando vuole, si porti anche Emilio Fede". E incalza: "Si dice socialista e sta con Storace. Per qualche settimana non l'ho visto, pensavo fosse passato dallo stato liquido a quello gassoso. E poi è sempre con qualche balia, ora Cosentino, ora la Carfagna. Per non parlare di giovedì alla Mostra. Che tenerezza. L'ho visto accanto a Berlusconi, immobile, come un pastorello di San Gregorio Armeno". La piazza apprezza e lui insiste: "Si può dire di lui quello che diceva Churchill di un suo avversario. È arrivata una macchina, si è aperta la portiera, non è sceso nessuno. Era Caldoro". Ma ci va giù più duro nei confronti del presidente della Provincia Luigi Cesaro: "Definirlo un essere umano è un oltraggio alla biologia. Uno sterminatore di congiuntivi, uno che chiamano Gigino la polpetta". Con Cesaro che risponde in serata: "Gli servirò il 29 marzo una polpetta indigesta".In piazza una muraglia di bandiere, striscioni e magliette con i punti del programma di De Luca. Mille bandiere, trecento bus. Pochi messaggi, ma forti. No al nucleare. No alla privatizzazione dell'acqua. No alle società provinciali per la gestione dei rifiuti. "In due anni - accusa - il governo ha fatto solo propaganda e nulla più. Ha solo spostato i rifiuti da Napoli a Giugliano"."La destra - incalza De Luca - sta distruggendo l'unità del paese. Siamo prigionieri della Lega, ma qui abbiamo ritrovato i militanti". Berlusconi "è venuto a Napoli per una manifestazione un po' esigua. È venuto e mi aspettavo che restituisse i miliardi di euro che hanno rubato al Mezzogiorno. È venuto in una regione con 250 mila disoccupati e l'unica proposta riguardava il processo breve, quello lungo e una legge per le intercettazioni".De Luca si scalda e scalda la piazza: "Noi siamo quelli che almeno una volta si sono ribellati a un'ingiustizia". Poi ricorda gli uomini del Sud "che ci hanno insegnato a essere fedeli alle nostre idee come Falcone, Borsellino, Aldo Moro". Ringrazia Giorgio Napolitano "che sta assicurando equilibrio tra i poteri e le istituzioni". Ringrazia il cardinale Crescenzio Sepe "per il lavoro che porta avanti in questa città". Rivolge un saluto allo scrittore Roberto Saviano "perché noi siamo contro quelli che hanno tolto a lui la possibilità di vita". E dice grazie anche ad Antonio Bassolino "per quello che ha fatto e per la sobrietà con cui ha favorito il rinnovamento". Bassolino, in fondo alla piazza nel giorno del suo compleanno numero 63, applaude. Da Roma applaude anche Pierluigi Bersani: "A Napoli è stata una grande manifestazione, una piazza che testimonia l'enorme forza che si sta muovendo attorno a De Luca e che non vuole consegnare la Campania alla destra