UN SOGNO INFINITO

DEPRESSIONE... OCCASIONE DI RISCATTO.


Gli stati d’animo dell’essere umano sono molteplici, possono essere molteplici. Per lo più riflettono in noi qualcosa che ci è accaduto all’esterno. Così se facciamo esperienza di un accadimento che consideriamo positivo, possiamo provare gioia, felicità, benessere, serenità, spensieratezza; quando esperiamo invece un accadimento che la nostra razionalità considera negativo, i sentimenti possibili sono dolore, malinconia, afflizione, insicurezza e perché no scivolare in uno stato di depressione, quando lo stato del malessere che ci affligge si prolunga per lungo, lungo tempo. Una suddivisione tale è radicata in noi molto spesso perché la educazione, la scuola, la società ci insegnano appunto che quando gli stati d’animo ci procurano benessere diciamo che sono postivi e vorremmo durassero a lungo; quando invece le sensazioni ci procurano malessere diciamo che sono negative e le vorremmo scacciare via il prima possibile. Se solo affrontassimo le esperienze della vita senza per forza di cose affibiare loro una etichetta inutile, questa classificazione svanirebbe come nebbia al sole. Siamo noi a definire con la nostra razionalità cosa è bene e cosa è male, ma siamo sicuri che sia giusto così? Quante volte un avvenimento considerato gravoso si trasforma per noi in una benedizione dal cielo? Anche io, considerandomi ancora un allievo in questa esistenza, commetto questo errore ancora, poiché certe abitudini e certi meccanismi mentali sono difficili da cambiare. Non tratterò qui questo argomento, per non generare confusione; così mantenendo per buona la suddivisione tra eventi positivi e negativi, uno possibile tra questi ultimi è la depressione. Un vocabolo che ci incute terrore, ma anziché considerarlo come un mostro che ci terrorizza e ci annienta, potremmo vederla come a una dimensione emotiva tra le tante, che può concorrere al benessere e alla stabilità personale non meno di quegli stati d'animo che consideriamo di segno positivo, come la gioia e la speranza. Premesso sia bene convincersi che non si guarisce dal "mal di vivere" perché è parte integrante ed essenziale, della nostre possibili esperienze affettive, potremmo incappare in uno stato depressivo per mille motivi. Ho letto che molto spesso a seguito di una crisi depressiva non è insolito che si verifichi un sorprendente miglioramento della qualità della  esistenza di chi ne aveva sofferto, perché è possibile trasformare quei momenti di disperazione e di angoscia in opportunità di recupero, uscendone fortificati, più lucidi e resistenti. Depressione ed ansia non sono incontrollabili, come tendiamo a credere. Al contrario, con adeguate strategie vincenti, si possono affrontare in modo a noi vantaggioso. Dunque conviene sperimentare, affrontare tali strategie mettendo in campo la nostra volontà, la nostra creatività per trovare "protocolli di cura" personalizzati, continuando ad impegnarci energicamente con il vivere quotidiano anche in condizioni di emergenza. Le donne, che più frequentemente degli uomini si trovano a fare i conti con la depressione, anche per ragioni culturalmente fondate, sanno essere capaci di operare in se stesse e nella loro vita grandi cambiamenti, trasformando un oscuro malessere in una formidabile occasione di riscatto. Credendoci si può fare tutto, se solo lo desideriamo fortemente. C’è chi come il sottoscritto sta ancora cercando di imparare…