Voli Interrotti - poesie e non solo
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ARENARIA

Immobile. D’immobilità fossile. Occhi di trilobite, ghigno da australopithecus boisei. Scrivendo che l’aria di questi pomeriggi d’ottobre effonde con garbato riguardo l’odore pungente dei cumuli di foglie secche, arricciate a’ bordi, che bruciano a bassa voce, sospirando leggero fumo color cenere. Ricordando come espira e inspira il mare, oltre la pineta madida di guazza. Se…
 

LUCIFERO

Lucifero significa, alla lettera,   Colui che porta la luce. Un vero paradosso, per uno che è considerato il Re della dannazione eterna. In ogni caso, un ribelle. Un corpo aggraziato e sensuale, e affusolate dita da pianista, lo sguardo espressionista di un attore di Fritz Lang. Era evidente che sarebbero nate delle invidie! Così,…
 

IL RITORNO

“Rifiutato petalo mi sento: secco, maltrattato; nel silenzio mi osservo, benchè io sia cieco”(misura il suo dolore a colpi di lingua) Faceva sogni, Arlecchino, e i sogni alla fine fecero lui, mentre Rigel s’alzava sopra le cime dei pioppi. E mentre era ora un albero, ora un pesce, ora un acquilotto nell’empireo luminoso loro arrivarono,…
 

VITTIMA DISCIPLINATA

Passo dopo passo, il piede che non può sbagliare sul marciapiedi sottratto alle foglie secche dei platani: e l’ombra tua si allunga sulla strada al tramonto precedendoti, ingobbita e torva: il tuo doppio, ombra tra ombre - incede a scatti nervosi, si ritrae, zigzaga tra l’incipiente oscurità. Il peso dei gomiti sulla scrivania quando la…
 

TIMOR PANICO

E’ questa l’ora in cui il cuore umano arretra e si smarrisce nelle oscurità opprimenti, mentre, le ginocchia a terra,   o magari con un sorriso fasullo sulle labbra, dici: “Io sono già venuto da queste parti, non molto tempo fa”, guardandoti attorno e trovando solo un orizzonte piatto come l’e.c.g. di un morto, piatto…
 

UNA CROCE, CORONA DI SPINE

Una croce, l’emblema dolente, una corona di spine, liliata rutilantum e quel volto furente, la voce che svelle l’anima. Supplicato da uomini vestiti di bianche vesti, le mitrie come corna ondeggianti di pazienti bestie purgatoriali, e gli anelli d’oro, il pastorale con la punta a spirale e voci che incensano parole spaventate sotto la cupola…
 

SOGNI DI POLVERE

Di notte sogno sogni sconnessi: vedo gabbiani levarsi in volo nella profondità di un cielo color del piombo. Di notte sento la voce del vecchio scultore che stanca ripete: "ah, come questa polvere che m'imbianca le mani noi siamo" Ho conosciuto stanze, corridoi e pavimenti e finestre, porte e soffitti, conosciuto angoli e linee rette.…
 

IN TRAPPOLA

S'è disseccato il ramo, morto il fiume (asciugata secca melma bruna), il cielo vuoto proclama spietato di vuoti e distanze, mentre tu sei a cavallo di un verme senza testa. Perduto! Disperso: cieco sordo muto e carta ammollata e inchiostro secco come coagulo di sangue, l'acciaio della penna s'impolvera, sotto ai miei gomiti carta di…
 

INCRUDELITA

Cosa ci faccio qui seviziato dal tuo sguardo terroso e malevolo? Le tue unghie mi mettono a disagio: laccate di nero, appuntite, nevrotiche. La collana che porti al collo, un ciòttolo di Stige, coglie e rifrange repentine lame di tenebra che fanno scempio della mia anima: una delle tue armi consapevoli. Sai usarla, la usi…
 

AL CIRCO

Faccia-di-Marmo, il re dei saltimbanchi così, ad occhio, un gran bel dilemma - uomo o non uomo? Ma che sagoma è! Fa piroette e poi erompe in un riso demente un fiore di plastica tra le dita strazianti. La luce del riflettore lo indica: fa dunque un inchino galante, ma subito dopo è a culo…
 

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