Il Vomero

Basta con l'inquinamento pubblicitario!


di Gennaro CapodannoI napoletani non ne possono più: la Città è invasa dalla pubblicità stradale. Dopo i totem di plastica, i maxitabelloni, le maxipaline, in questi giorni stanno installando nuovi orridi manufatti a base rettangolare. La pubblicità stradale ha raggiunto valori inaccettabili. Se poi si aggiungono quella delle pensiline dell’ azienda napoletana per la mobilità e quella abusiva che si avvale di alberi e pali abbandonati, i napoletani sono praticamente bombardati da immagini pubblicitarie. Dopo l’inquinamento atmosferico, determinato dal traffico veicolare, dopo l’inquinamento acustico, per gli aerei a bassa quota che sorvolano ancora minacciosamente la Città, negli ultimi tempi Napoli è afflitta anche da “ inquinamento pubblicitario “. E’ un sorta di “morbo” che sta infestando rapidamente ogni angolo di territorio. L'inquinamento pubblicitario in effetti è particolarmente subdolo perché, come una malattia che man mano si diffonde, crea una forma di desensibilizzazione nelle persone. In questo modo si perde anche la facoltà di indignarsi e progressivamente si viene spinti a pensare che sia "normale così". Alla fine non ci si fa neppure più caso. Nell’attesa che l’amministrazione comunale intervenga su questo stato di cose, ponendo un limite al potentato economico-mediatico legato alla pubblicità, intraprendo la mia personale guerra contro l’inquinamento pubblicitario, così come ha fatto anni addietro il francese Yvan Gradis, con la fondazione del movimento RAP, Resistenza all’Aggressione Pubblicitaria e la creazione del corpo degli anti-pub. Si comincia con il denunciare alla Sovrintendenza per i beni architettonici i molti manufatti pubblicitari posti dinanzi a beni storici ed ambientali, come quello che è stato installato dinanzi alla stazione superiore della funicolare di Chiaia, recentemente ricostruita nel rispetto dell’originario manufatto in stile Liberty, chiedendone l’immediata rimozione. Nei prossimi giorni saranno messe in campo anche azioni tese a far comprendere i meccanismi della pubblicità e a promuovere leggi per proteggere la cittadinanza dall’inquinamento pubblicitario.