Il Vomero

Quis custodiet ipsos custodes?


di Gennaro CapodannoNelle scorse settimane si fece un gran parlare sulla stampa dell’incendio di una scuola napoletana, posta nel quartiere di Ponticelli. Mi colpi un passo della cronaca di quell’evento che riportava le dichiarazioni del dirigente scolastico. “ La scuola non c’è più -scriveva la Repubblica -. Cinquecento ragazzi senza banchi, senza strumenti didattici; 65 docenti senza più entusiasmo e che ora si sentono sconfitti: “ Hanno vanificato un lavoro che è durato anni e che ha portato anche a risultati apprezzabili: ragazzi a rischio che hanno oltrepassato il recinto dell’illegalità. Quante speranze bruciate, con quell’incendio “, continua il preside. Questi i danni incalcolabili. Quelli materiali ammontano a 200 mila euro. Eppure l’ennesimo raid si poteva evitare, alla Bordiga.  “ Sì, abbiamo un custode, ma non c’è “, spiega Malandrino, che punta l’indice contro il Comune.  “ Viene pagato ma non lavora, la casa che è stata assegnata all’interno dell’istituto è inagibile. Quindi, è come se non ci fosse. Non è la prima volta che chiediamo l’intervento dell’amministrazione comunale. Ma da parte loro, solo silenzio “.             Le solite storie d’inefficienza e d’incapacità che caratterizzano gli Enti locali, Comuni e Province, proprietarie degli istituti e sulle quali la Magistratura inquirente farebbe bene ad indagare. Un caso eccezionale o la prassi? Così si scopre che in un'altra scuola di Napoli, un istituto superiore posto al confine tra i quartieri del Vomero e di Soccavo, esiste, realizzata in uno con l’edificio scolastico, la casa per il custode ma quest’ultimo, andato in pensione nel lontano 31 agosto 2003, non ha mai lasciato l’alloggio di servizio annesso all’istituto scolastico, mentre non è mai stato sottoscritto un nuovo contratto individuale di lavoro per un nuovo custode. Vista la latitanza dell’Ente di piazza Matteotti la scuola in questione si arrangia, utilizzando per l’apertura e la chiusura dei cancelli un collaboratore scolastico. Ma le mansioni del custode non sono solo queste ma ben più ampie, così come indicate nell’art. 3 del mansionario per la qualifica di custodi del quale si è dotata la stessa Provincia di Napoli. E se si manifesta una minaccia d’incendio o un tentativo di furto chi allerterà rispettivamente i vigili del fuoco o le forze dell’ordine? Domande senza risposta mentre la Provincia non percepisce neppure un euro per l’alloggio di servizio che continua ad essere occupato dalla famiglia dell’ex custode. In attesa del prossimo furto, incendio o raid vandalico in una scuola napoletana, viene da chiedersi: Quis custodiet ipsos custodes?