Il Vomero

Delinquenza scatenata al Vomero


di Gennaro Capodanno Chi continua a sbracciarsi, immaginando che con le telecamere e la videosorveglianza, con lavori partiti in questi giorni, si possa combattere la recrudescenza dei fenomeni delinquenziali che vedono nel mirino il settore commerciale del Vomero o è ignorante in buona fede o, in mala fede, cerca di dirottare il problema su di un binario morto. L’unica videosorveglianza che funziona veramente, e lo dimostrano i fatti, è quella attuata all’interno degli esercizi commerciali con collegamento diretto con la sala operativa della Questura, da azionare in casi d’emergenza durante il normale esercizio. Il resto sono solo chiacchiere da comari. Chi immagina una città cibernetica con telecamere piazzate ad ogni angolo di strada e con un poliziotto seduto ventiquattro su ventiquattro dinanzi a ciascun monitor, è fuori di testa. Qui si vogliono solo nascondere fatti più eclatanti che affondano le radici nel mutismo di chi per paura subisce i fenomeni estorsivi e nella compiacenza di quanti continuano a non collaborare con le forze dell’ordine, facendo cadere gli appelli al riguardo degli organi istituzionali. Al Vomero non si è solo il negozio, ultimo in ordine di tempo, svaligiato in via Luca Giordano con la oramai collaudata tecnica dell’auto-ariete, ma  c’è stata anche una saracinesca fatta saltare con una potente bomba carta e c’è stato il mistero di un noto commerciante trovato cadavere nel suo negozio nella stessa via Luca Giordano, solo per citare alcuni dei tanti episodi di cronaca nera  che hanno visto al centro il terziario commerciale dell’area collinare. La Magistratura e le forze dell’ordine hanno le mani legate se chi sa si ostina a non parlare. Il giro d’affari di milioni di euro all’anno scandito dagli oltre duemila esercizi commerciali del quartiere fa troppo gola alla malavita organizzata ed i tempi nei quali i commercianti abbassarono a lutto le saracinesche per denunciare il racket e le estorsioni sono oramai solo un lontano ricordo. Peraltro da più parti si mormora che molti commercianti del Vomero, in crisi da tempo, permanendo le difficoltà di accesso al credito bancario, si mantengono ricorrendo agli usurai. Per altri casi il giro d’affari per la cosiddetta ceditura, per ogni singolo esercizio arriva sovente a centinaia di migliaia di euro, cifra impensabile da sborsare per chi vuole onestamente entrare in questo settore. Il dato certo è che sono via via scomparse molte attività storiche, l’ultima delle quali è quella di un’antica orologeria ( foto allegata  ), preceduta da negozi come Lama, Coppola, Aruta, Daniele per citare degli esempi.