Specchi dell'anima

Post N° 146


Costeggio il recinto di una casa che non è la mia.So che sto andando dai miei.Suono. Mio padre si affaccia dalla porta di ingresso ed apre.Mi dice che in casa ci sono i figli di due vicini: un ragazzino di sette, otto anni e la sorellina, di due, tre anni... Mi accorgo subito che c'è un'atmosfera strana, tesa.E' notte e c'è una scura penombra. Mio padre non vuole accendere le luci perchè "a quell'ora si dorme". Io faccio domande, indago, chiedo perchè quei bimbi girottolino per la casa e nel giardino invece di dormire... Ma nessuno mi dà risposte. Mia madre è la protagonista di un film muto. Riordina. Non dice nulla.Io continuo a chiedere. Ma le risposte sono vaghe e inadeguate... Allora decido di rivolgermi ai bambini. Il grande non mi considera. E' solitario, gioca con delle macchinine, è assorto. Non riesco a catturare la sua attenzione. La bimba invece è strana. Mi avvicino e noto che è terrorizzata. Ha paura di tutto: della notte, dell'oscurità, del sonno. Non vuole dormire perchè fà brutti sogni. E poi se si addormenta "le fanno del  male". Le chiedo chi, cosa le fà del male, ma non mi risponde. Allora la coccolo, la rassicuro, le dico che ci sono io con lei, che la proteggo. La prendo in braccio e la stringo a me. Ma a tratti si sveglia, piange nel sonno, tra le mie braccia e io soffro per lei, perchè non riesco a rasserenarla. La bimba comincia a svegliarsi sempre più spesso e ogni volta che apre gli occhi dice che ha paura di quello che vede: nel giardino, in casa, al mio fianco. Io cerco di capire, le chiedo dove e cosa vede ma lei piange e nasconde il viso sul mio seno, si stringe, trema, io le parlo di continuo, l'abbraccio, la coccolo, ma appena si tranquillizza piange di nuovo nel sonno e poi si sveglia. Come se avesse delle visioni fissa dei punti nella stanza, ma non riesco a capire cosa vede, cosa la terrorizza. Piange, singhiozza, trema... e poi è piccina... e non parla bene... All'improvviso, mentre la stringo sento una forza che cerca di tirarla dalle mie bracce, di trascinarla via: la stringo a me, lei urla, la stringo più forte... il vortice, quella forza è violenta ma non la lascio andare via. Adesso sono terrorizzata anch'io perchè sento che c'è qualcosa che non riesco a vedere. Un'altra volta quella forza tenta di strapparmi dalle braccia la bimba. Non ce la faccio, stò per perderla. Mi sveglio.