Specchi dell'anima

Post N° 170


                                                                                                                                 01/07/07.Sono al mare. Nei luoghi in cui ho passato le mie prime 19 estati.... Sono nella baia a fare il bagno: l’acqua è meravigliosa, trasparente, fresca. Io e mio fratello ci godiamo questo angolo di paradiso, quando all’improvviso compaiono in acqua pesci tropicali coloratissimi: giocano, girano in cerchio, percorrono traiettorie simmetriche... addirittura saltano sull’acqua, volano a pelo d’acqua, danzano. E’ un tripudio di colori e di movimento. La gente che è sugli scogli - quelli che delimitano la baia - si alza in piedi a guardare basita, questo spettacolo... Cerco Andrea con lo sguardo: anche lui è sugli scogli dall’altra parte... Penso che li avrà visti...  E’ troppo attento a quello che gli accade per non essersene accorto! E poi adora i pesci tropicali. Non può perdersi questo incanto...! Ritorno con lo sguardo alla baia e vedo una ragazzina che conosco che cerca di prendere uno dei pesci...Pur essendo grandi, è decisa, e con le sue mani riesce a prenderne uno al primo tentativo. Lo toglie dall’acqua e lo lascia al sole... Non voglio che muoia. Così la inseguo e le dico di rimetterlo in acqua... Riesco a liberarlo e mi ributto anch’io in  mare.... I pesci cominciano ad allontanarsi; penso che si saranno impauriti... Io e mio fratello decidiamo di raggiungere gli scogli che si trovano di fronte alla baia, subito prima dell’apertura al mare aperto. Dove ci aspetta Andrea, allora intento a salutarci con la mano. Mentre ci avviamo per attraversare la baia (70-80 metri circa percorsi a nuoto migliaia di volte nella nostra adolescenza!), comincia a piovere e a tuonare. Il mare si ingrossa, diventa marrone e ci spinge indietro insieme ad una valanga di fango e terra misto ad acqua. Sembra un’inondazione. Sento la ruvidezza del mare graffiarmi la pelle delle gambe, della pancia... Ci ritroviamo a riva. Sballottati ed increduli. Ma salvi.