Specchi dell'anima

Post N° 213


Stamani mi telefona mio fratello. Mi chiede se sto bene... cosa sto facendo...quando rientro.Gli chiedo se ha bisogno di qualcosa. Mi risponde che vorrebbe trafugare il cadavere di mia nonna paterna e cambiarne la sistemazione. Gli dico che nostro padre se ne accorgerebbe subito. A meno che non si porti il corpo vicino al nonno. Mio fratello concorda. Mi dice che ho ragione. E che quindi appena possibile, trafughiamo il morto, la madre di mio padre, e lo portiamo vicino a suo marito. "Allora a dopo"- mi dice."Ok, ciao. A tra poco"- gli rispondo.Mi avvio verso casa. Passa un cane. Cioè, passa la sagoma di un cane. E' "imbustato" in una plastica nera. Sembra che lo abbiano avvolto in una busta della pattumiera, facendo attenzione a rispettarne le forme: zampe, testa e corpo si distinguono perfettamente. Guardo il muso: anch'esso è ricoperto dalla plastica. Il cane girottola per la città, annusa gli angoli, come se niente fosse. Poi, all'improvviso cambia direzione e va via. Penso che stia tornando dal suo padrone. Soffro incredibilmente. Qualcuno lo ha ridotto in quelle condizioni: non può respirare, non può vedere, non può muoversi con libertà. Mi dispiace tanto. Mi sveglio.