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Anche questa notte è passata insonne.
Ho pensato tanto
e tante immagini si sono susseguite.
.
La memoria era un fiore dischiuso
mi porgeva goccia a goccia e dolcemente,
il suo polline più amaro
.
.
Poi una fessura mi riporta a dei versi
che non dedico a me
.
Davide e Sara
E cadono nel vento soffiato dalla sera le mie ombre
e mi nutro ancora di te,
quello che mi è rimasto,
abbandonato dall’amore che non mi riconosce
quando ridono di me i miei amici
come nuvole passeranno questi tristi ricordi
ma adesso penso ai nostri profumi e ai miei dolori
come un'oasi di pace eravamo io e te
a bere dalle mani e a sorridere
come zingari in attesa che l’estate arrivasse anche per gli altri
a lasciare il cane sciolto a dormire al fresco
che non è più senza nome.
"Non sono versi di Giuda", M assimiliano Antonucci
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L'AMAZZONE
“Non mi seccate.
Sono un uomo libero. Ho bisogno della libertà, ho bisogno di star solo;
ho bisogno di rimuginare fra me e me le mie vergogne e le mie tristezze, di godermi il sole e i sassi della strada senza compagnia e senza discorsi, con la sola musica del mio cuore.
Cosa volete da me?
Quel che io voglio dire lo stampo; quel che voglio dare lo dò.
La vostra curiosità mi fa stomaco; i vostri complimenti mi umiliano; il vostro tè mi avvelena.
Non debbo nulla a nessuno e ho da fare i miei conti solo con Dio, se esiste”.
Henry Miller, Tropico del cancro.
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Le due Frida, Frida Kahlo, 1935
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