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Natale:Il Galateo degli auguri perfetti


Come dire «Buone Feste» nell'era della comunicazione globaleQuest’anno faccio gli auguri a tutti, ma proprio a tutti!». Chi vuol seguire l'esempio di Francesco Totti, che nello spot Vodafone lievita come un panettone fino a trasformarsi in Babbo Natale, deve avere una forte motivazione, a parte una carta telefonica in superofferta. Nel gigantismo festaiolo c’è chi prende una scorciatoia: un veloce sms all’intera rubrica con una frase d’autore o di circostanza, magari copiata da FrasidiAuguri.it e replicata su una cartolina elettronica con musichetta (offerta da auguri.it): insomma, il massimo risultato con il minimo sforzo. Nelle ultime settimane vanno molto le citazioni di Herman Hesse, Leonard Cohen, Charles Dickens. C’è chi ha mandato lo stesso messaggio a 600, chi a 1500 «amici»… Ma c'è chi ha detto basta. Basta con i bigliettini-fotocopia, le suonerie invadenti, il reciproco augurarsi via e-mail, (come vorrebbe il ministro Renato Brunetta, per risparmiare carta e tempo), o via sms «ogni cosa bella» e «giorni sereni in famiglia», dopo avere passato mesi senza salutarsi. Nell’anno della crisi, forse, va in crisi anche l'ipocrisia. Si fa strada faticosamente una forma di bon ton sotto traccia, un manuale non scritto, adatto a questi tempi liquidi, che rimbalza da un blog all'altro, da un sito all’altro: theitaliantaste.com, Forum alFemminile.com, La Posta Svizzera, lezionidivita.it, ilcerimoniale.it di Mario Casentino e Stefano Filipone Thaulero, funzionari del Senato, che di buone maniere se ne intendono. Il web educato Non è un ritorno al passato, perché, sostiene Gaddo della Gherardesca, uno degli ormai rari uomini di stile su piazza, «non possiamo far finta che internet non ci sia, che i telefonini non ti possano raggiungere ovunque. Magari tra un po' i messaggi di buone feste ci arriveranno in un microchip sottopelle… Ma gli auguri fotocopia no, bisogna resistere, è come farli con l'altoparlante in piazza, a tutti e nessuno. Se una persona conta per te, devi telefonarle, mandarle un biglietto scritto a mano. Io, quest'anno, li ho ridotti (da 150 a 30-40) per essere virtuoso, sprecare meno carta, evitare l'inquinamento. Compilare la lista è come fare un esame di coscienza, decidere con chi condividere i propri sentimenti». E allora, ecco, votati a maggioranza sul web, i comportamenti giusti. Sms sì, ma solo fino a vent’anni. Dopo, è prevista qualche eccezione, ma guai a usare quelle terribili abbreviazioni senza vocali, accettabili soltanto per adolescenti mocciosi. Twitter sì, ma solo se c'è un'idea, o uno stato d’animo da comunicare, e non perché con 140 caratteri te la sei cavata. O perchè fanno così Ashton Kutcher e Mischa Barton. Il tweet si può sommare agli auguri più tradizionali. Facebook sì, ma con una precisa netiquette, anzi facequette: niente botta e risposta in bacheca, niente video delle feste e liste di regali che si vorrebbero ricevere. E-mail sì, ma personalizzate, evitando, se possibile, alberi di Natale parlanti, barbuti babbi saltellanti, renne canterine. Creature disneyane e dinosauri sono rigorosamente riservati ai bambini. Al capo, un biglietto formale (di carta), scritto a mano, e che sia comprensibile. Agli amici? «Beh, per loro non c'è bisogno di manuali», sorride Elena David, amministratore delegato di Una Hotels (30 alberghi) che da anni manda i suoi auguri con un calendario (quello 2009 è dedicato a una selezione di ricette), «l’esperienza dell’azienda mi ha insegnato molto. Rispondo a tutti, ma la mia lista personale è davvero corta. Ho abolito completamente gli sms per Natale. Sanno di omogeneizzato. Telefono, scrivo. Faccio gli auguri come vorrei riceverli, spontanei, non studiati e non seriali». L’eccezione Com'è ovvio, ogni regola, anche nuova, ha la sua eccezione. Il messaggio- fotocopia, da tutti deprecato, ha una possibilità di riscatto. Giuliana Paoletti, fondatrice di Image Building, importante società di consulenza e comunicazione finanziaria, ha sostituito i 1300 biglietti della sua lista con uno solo, e per giunta virtuale: cliccando sul link http://www.imagebuilding.it/auguri-2010.swf gli aventi diritto ricevono auguri e musichetta. I soldi risparmiati vanno a «Missione Sogni», la Onlus presieduta da Antonella Camerana. Meno bon ton, più opere di bene. Ma è Natale, tutto perdonato.