...

C'è una grande contraddizione in me: vivo a piene mani il presente pur essendo sempre proiettata al futuro...eppure non riesco a liberarmi delle cose del passato. E quando dico cose ... sono proprio cose ... oggetti: non butto via niente! Sono un'accumulatrice, mannaggia a me. Devo liberare la soffitta e mi assale il coccolone ...In piedi, davanti alla porta, guardo l'immensità di cose accattastaste disordinatamente. Nulla ho utilizzato in questi anni eppure stan lì a sancire momenti, pensieri, frammenti di vita espressi, passati. Non conservo foto, immagini del IO passato...nessuna rappresentazione immortalata del mio vissuto...ma gli oggetti accantonati, messi in un angolo a tacito ricordo che il passato è, inevitabilmente, parte di me. Nessuna rimozione è mai stata auspicata...ho lasciato sempre andare...la storia, la mia storia...la mia storia intrecciata ad altre storie. Ed ora qui, in piedi sull'uscio di questo locale che altro non è che il libro da me scritto senza tracciar parola...rileggo passaggi salienti, meno importanti, addirittura distratti di me. Ritrovo il respiro degli allora del tempo...il tempo che qui si ferma a ricordare che passa, inesorabile. Bella sensazione l'impalpabilità del tempo...vera porta invalicabile tra chi siamo stati e chi saremo. Non siamo noi a varcarla... è essa a varcare noi. Sospiro profodamente e ad occhi chiusi decido...non è ancora il momento...inizierò nel nuovo tempo ... del domani.