Creato da womanstorm il 28/08/2009

UNLEASH MY HEART

... liberarsi il cuore ...

 

 

UN ANGELO

Post n°5 pubblicato il 14 Settembre 2009 da womanstorm

 

Era una sera di tarda primavera a New York. Era Fine maggio del 1988. L’aria era frizzantina alle due del mattino. Soho, il quartiere degli artisti, era illuminato a giorno. Dalle vetrine delle gallerie d’arte s’intravedevano le creazioni degli artisti emergenti. Gli avventori affollavano i locali della West Broadway. Anna era uscita a prendere un po’ d’aria. Un piccolo break, aveva bisogno di somatizzare la notizia avuta nel pomeriggio. Erano ormai due mesi che la sua voce continuava ad affievolirsi e diventare ogni giorno più rauca. Fumava. Non avrebbe dovuto, ma quello non era il momento di smettere. Sedeva su di uno scalino, una paura incontrollabile si era posseduta di lei. Amava New York. Dopo tanto girovagare aveva trovato la città  ‘perfetta’, amava tutto di quella metropoli. Ma la notizia avuta la tormentava e spaventava. dopo un esame laringoscopico, dissero che era  necessaria una biopsia. La paura non si attenuava, al contrario aumentava ogni momento di più. Cominciò a pregare e chiedere a Dio di aiutarla, era sola a New York, la sua famiglia era in Italia. Una voce la distolse da quella preghiera. Alzò lo sguardo. L’uomo che le parlava era bellissimo, i suoi occhi verdi smeraldo e il suo sorriso riflettevano come stelle su quel volto bruno. Le chiese una sigaretta ... Lei disse di non averne con lei e di aspettare un attimo ...tornò pochi minuti dopo con il pacchetto e lo porse all’uomo con un sorriso. Se non fosse stata così presa dalla sue condizioni di salute, avrebbe sicuramente trovato un modo spiritoso per tentare un approccio. L’uomo aveva chiaramente origini ispaniche, era molto affascinante, ma lei troppo tormentata. L’uomo la ringraziò e prima di andar via aggiunse “I love your voice”. Anna rimase senza parole. Gli piaceva la sua voce?! ... Si sentiva appena, era ovattata, rauca ad Anna sembrava mostruosa. Pensò che l’uomo aveva voluto essere gentile e tornò nel locale.

La sera dopo lavorava di nuovo, era la Barwoman di uno dei ristoranti/cocktail bar più inn del momento. Amava quel lavoro che svolgeva nei fine settimana, era il suo modo di evadere alla monotonia dell’ufficio ed esprimere tutta la sua creatività. Era quasi mezzanotte quando riuscì a prendersi una pausa. Uscì di nuovo. Sedette sul solito scalino. Amava guardare la gente che frequentava Soho, si vedevano artisti, attori, cantanti ... famosi ed emergenti. Come era diversa dalla sua Roma. Tornò ai suoi pensieri, e, quando rialzò lo sguardo per scacciare i demoni, l’uomo era lì davanti a Lei e la guardava. Sentì un tonfo al cuore ed abbozzò un sorriso che lui contraccambiò mostrando una dentatura tipica degli americani, denti bianchi allineati, perfetti ... ... QUEL SORRISO LE SAREBBE RIMASTO PER SEMPRE NEL CUORE.

Una settimana era passata, era di nuovo venerdì, la biopsia era stata eseguita, per la risposta si doveva ancora attendere dei giorni. Lavorava, doveva ridere e scherzare con i clienti del bar, era il suo lavoro. Quella sera però percepiva qualcosa di strano, si sentiva come osservata. Scrutò la sala del ristorante ed in un tavolo in fondo notò l’uomo in compagnia di un altro. La fissava. Anna fu presa dal panico ... non era un cliente abituale del posto ... come mai lo vedeva così spesso e soprattutto perchè la stava fissando? Continuò a lavorare e l’uomo a fissarla con occhi scintillanti caratterizzati da piccole rughe. Doveva avere circa 40 anni. La sera passò con un po’ di difficoltà. Continua a chiedersi perchè quell’uomo la fissava.

Il sabato scorreva nell’attesa ... l’ansia aumentava vertiginosamente. Alle 18 tornò al ristorante. Quel lavoro riusciva in parte a distrarla dalle preoccupazioni che le affollavano i pensieri. Alle 23 Vucciria era colma come non mai, i tavoli tutti presi e il bar pieno di persone in attesa di prendere posto al ristorante. Il brusio si fermò per un istante, Anna vide quattro ragazzini ispanici, ognuno portava un gigantesco mazzo di tulipani gialli. Si diressero verso il bar e senza staccare lo sguardo da Anna le offrirono i fiori. Sorrisero e quasi all’unisono dissero solo “Para Ti”. Si guardò intorno confusa ...i clienti sorridevano. Anna cercò di capire ... non era il suo compleanno ... aprì il biglietto che accompagnava i fiori .. lo lesse ... solo un nome ... Benjamin ... non conosceva nessuno con quel nome. Guardò ancora in sala ... era confusa... erano i suoi fiori preferiti ... come lo sapeva? ... chi era  Benjamin ? ...  Attraverso la vetrata del ristorante scorse un uomo appoggiato ad una bellissima moto... l’uomo della sigaretta ... sempre lui e le stava sorridendo. Li aveva mandati lui! Contraccambiò il sorriso e gesticolò un ringraziamento ed un invito ad entrare .... lo guardò avvicinarsi  e non poté fare a meno di notare quanto fosse attraente ... notò l’armonia e la classe nel camminare ... era confusa e felice ..pensò al loro primo contatto ...   era apparso nella sua vita nel momento in cui stava chiedendo una mano a Dio ... e Dio l’aveva ascoltata, le aveva mandato un ANGELO!  I risultati della biopsia erano soddisfacenti, non era nulla di grave ... prese delle medicine e il disturbo passò.

Benjamin era ormai entrato nella sua vita ... era felice, appagata. Passarono quattro anni, pieni di emozioni e di una felicità che non faceva altro che rafforzarsi ... si sarebbero dovuti sposare il 31 maggio del 1992 .... ma quella MOTO che lui amava tanto li tradì proprio la notte di San Valentino... mentre lui correva a prendere il suo AMORE!

 

 
 
 

IL BACIO

Post n°4 pubblicato il 09 Settembre 2009 da womanstorm

 

 

 

L’origine del bacio, a detta degli antropologi, risale alla preistoria, quando le nostre antenate per nutrire i loro piccoli sminuzzavano il cibo nella loro bocca prima di passarlo, attraverso una sorta di bacio alimentare, ai piccoli.

Questa ipotesi è stata avanzata anche da Desmond Morris, il celebre etologo inglese autore di numerosi libri sul comportamento umano, che la elabora, precisando come le madri svezzavano i loro figli masticando il cibo e dandolo loro con un bocca a bocca che implicava una notevole quantità di pressioni reciproche della lingua e delle labbra, un modo di nutrire i bambini simile a quello degli uccelli ci sembra oggi bizzarro ed estraneo, ma - scrive Morris nel libro "L’uomo e i suoi segreti" - la nostra specie l’ha probabilmente praticato per più di un milione di anni.

Gli amanti che si esplorano reciprocamente la bocca con la lingua ritroverebbero, quindi, il benessere arcaico e la sensazione di gratificazione e fiducia della nutrizione bocca a bocca. Questo, per il biologo, rafforzerebbe la loro confidenza e il loro legame. Anche secondo Freud, attraverso il bacio, si recupera il soddisfacimento dell’oralità dell’ infanzia. La bocca è il primo strumento privilegiato attraverso cui i bambini conoscono le persone, gli oggetti il mondo. I bambini portano tutto alla bocca, perché è un organo estremamente sensibile e luogo di transito di ciò che dà più soddisfazione: il cibo.

Gli antropologi sostengono, inoltre,  che il bacio come gesto erotico era sconosciuto a molti popoli dell'antichità, come mongoli, eschimesi, polinesiani, e persino ai giapponesi.

 

 

 

I latini, invece,avevano tre parole per definire i baci.

"Osculum" è il bacio del rispetto.

"Basia" quelli dell'affetto.

 

Savia" sono i baci della libidine e degli amori.



Una cosa è significativa, comunque: Erodoto racconta che già tra i Persiani i baci erano un gesto istituzionalizzato, ma baciare sulla bocca era un gesto fra pari, baciare sulla guancia indicava lieve differenza sociale.
Credo che un uomo e una donna che si baciano conservino ancora il ricordo di quella differenza: due che fanno l'amore baciandosi annullano ogni differenza fra loro,


Il bacio, dunque, è anch'esso una conquista della civiltà

 



 

 

 

 
 
 

Alla mia amica Chiara ...

Post n°1 pubblicato il 28 Agosto 2009 da womanstorm

Quelle come me regalano sogni,

anche a costo di rimanerne prive.

Quelle come me donano l’Anima,

perché un’anima da sola

è come una goccia  d’acqua nel deserto.

Quelle come me tendono la mano

Ed aiutano a rialzarsi,

pur correndo il rischio di cadere a loro volta.

Quelle come me guardano avanti,

anche se il cuore rimane sempre

qualche passo indietro ...

Quelle come me sono quelle cui tu  riesci sempre

a spezzare il cuore,

perché sai che ti lasceranno andare,

senza chiederti nulla ...

Quelle come me sono quelle che ,

nell’autunno della tua vita,

rimpiangerai per tutto ciò che avrebbero

potuto darti e tu non hai voluto,

troppo preso dalla superficie

e timoroso di esplorare il fondo ...

 

 

  

 

 

 
 
 
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10 Settembre

Ti guardi mille volte allo specchio ...

Quello specchio oggi è crudele ...

Oggi è il tuo compleanno

e oggi più che mai ti rendi conto

che il tempo passa ...

quella sottile ruga che segna i tuoi occhi

... fa paura ...   

Così ascolti il tuo cuore ...

è sempre quello di una bambina

i sogni non realizzati sono sempre li ...

sei consapevole che forse non si avvereranno mai ...

ma il desiderio rimane ancorato

e le emozioni e le sensazioni ti assalgono

lasciandoti senza forze ...

il cuore vola ancora in alto ..

vuole ancora amare ...

ha ancora i suoi sogni da cogliere

... ti guardi ancora ...

E ti rendi conto che stai perdendo

l’arroganza fisica ...

ma dentro hai ancora

un cuore di bambina

Anna

 

 

 

 

denzel washington ancora al lavoro per tony scott

 

 

bambino.jpg bambino image by cristyano

 

 

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Buon Compleanno, ciuccio

 

Inventato 60 anni fa da due dentisti tedeschi, il ciuccio è amato da generazioni di bambini (e di mamme) ... “The pacifier” (il pacificatore), come è chiamato dagli americani, secondo gli psicologi, oltre a calmare il pianto, consente al piccolo  di esprimere i suoi stati d’animo ...

 

Anche a Totti  ... che in mancanza del ciuccio ... ciuccia il dito!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 

 
 

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