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Pezzi di Ricambio

Post n°15 pubblicato il 12 Maggio 2015 da Amithiel
 

Attese che il rumore della barella si affievolisse,inghiottito dal tetro corridoio del piano inferiore,solo allora,Allan Varney smise di lavarsi braccia e mani col sapone asettico.
Scrollò l'acqua dalla folta peluria che ricopriva la rosea epidermide e afferrò una salvietta per asciugarne l'eccesso.
Stava ormai per uscire dalla piccola anticamera,quando l'occhio gli cadde sul sigaro scuro che giaceva quasi spento ai bordi del minuscolo lavandino.
Non riuscì a resistere alla tentazione di tirarare almeno un'ultima boccata da quel delizioso nettare di foglie di tabacco imbevute nel brandy.
Chiuse la bocca per qualche secondo prima di espellere il fumo e tuttavia,sentì un senso di appagamento incompleto.
Infilò la mano nella tasca dei pantaloni e ne estrasse una scatolina in argento."Giusto un pizzico",pensò accostò il mignolo alla narice.
La magica polvere di stelle gli entrò in circolo quasi subito.
Sorrise.
Indossò il camice e si diresse alla destra del corridoio.
Il corpo dell'uomo giaceva nudo sul tavolo operatorio.Era stato accuratamente depilato e presentava,in diversi punti della cute,enormi chiazze di liquido scuro.
Allan Varney infilò i guanti e afferrò il bisturi che le tendeva con un sorriso inquietante la sua assistente.
Strinse l'affilato arnese fra le dita inguantate,socchiuse gli occhi ed infine,poggiò la lama sul fianco sinistro dell'uomo.
-"Casta Diva prego",esclamò,mentre con attenta precisione affondò la lama che recise i primi strati di tessuto,poi toccò al grasso così viscido e giallognolo e ancora giù,fino alla carne che ricopriva l'osso del femore.
La struggente voce della Callas rimbombava tra le pareti insonorizzate di vernice bianca.Unico raggio di sole in quella luce asettica,rosa profumata in quel groviglio di odori composto da disinfettanti e viscere decomposte.
Segò abilmente di entrambe le gambe.Con l'aiuto di un coltello da macellaio,grattò via i lembi di carne che erano rimasti attaccati,ed infine,cosparse i macabri resti con della soluzione fisiologica prima di abbandonarli non troppo delicatamente dentro a sacchetti da freezer muniti di etichetta.
Pezzi di ricambio da vendere al mercato nero per parecchie migliaia di dollari a dei fanatici di un qualche istituto di anatomia,ma ovviamente questa era l'ipotesi migliore.
Nella peggiore,i resti sottratti ai "clienti" venivano usati come protesi per trapianti da effettuare su pazienti ancora in vita.
-"Ci sarebbe anche la pelle signor Varney",esclamò Peter osservando ciò che rimaneva del cadavere.
-"Per la miseria Peter,questo rottame è morto di cancro ed io ho un appuntamento urgente,rispose Varney guardando l'orologio appeso alla parete,"meglio non rischiare.Terminate il lavoro con i tubi di pvc nel caso qualcuno voglia dare un'ultima occhiata al vecchio prima della creamazione e dopo,richiudete tutto.Mi fido di voi ragazzi."
Detto questo,sfilò cautamente guanti,camice e copriscarpe ed uscì fuori dalla sala.L'aria viziata lo rendeva nervoso e paranoico,o forse era soltanto l'effetto della cocaina che iniziava a sparire.
-"Zuccherino!
La voce squillante di Amy lo raggiunse prima che potesse infilarsi sotto la doccia.
-Maledizione ,quante volte ti ho ripetuto che non devi chiamarmi a quel modo?.Era furioso ed irritato e spaventato all'idea che qualcuno potesse aver udito quel nomignolo stupido.Lei lo guardò.Prima con occhi increduli e straordinariamente grandi per quel viso,poi via via,ritornò a farsi strada il consueto luccichìo malizioso che lo fecero sciogliere.Si disse che forse avevano tutto il tempo per una sveltina.Si disse che,al Diavolo,quella era Amy la sua bambolina gothic che per amore era disposta a sporcarsi le mani...e non solo quelle.
Un rumore improvviso pose fine al loro tubare.
Un uomo grande e grosso se ne stava con la testa reclinata da un lato e osservava i due con l'atteggiamento tipico di colui a cui manca qualche pezzo del servizio.
-"Hey Burk,non devi stare qui mi hai capito?I parenti dei clienti si spaventano se ti vedono,mi hai sentito?,gli urlò contro Varney,ma l'energumeno sembrò non capire.Teneva un enorme sacco con una mano sola,e con l'altra si spazzolava di tanto in tanto gli umidi capelli oramai radi che scendevano simili a ragnatele sulle spalle.
Per tutta risposta,tirò una buona dose di muco con il naso,ma non lo sputò per terra.Nella sua mente difettata capì che quello non era luogo adatto per simili porcherie.
Inghiottì il boccone sotto gli occhi disgustati della coppia,si diede l'ultima grattata alle tempie e poi scomparve,trascinando il suo maleodorante e misterioso bottino.
-"Quel tizio mi fa paura Allan,perchè lo tieni qui?Mandalo via",cinguettò Amy rifacendosi il trucco.
-"Non posso,esclamò Varney,mi occorre qualcuno che faccia il lavoro sporco.Aspetta,forse vuole farlo quel genio senza palle di Peter?O magari tu dolcezza,che ne dici?Ci stai bene in queste cose!".
La ragazza fece di no con un impercettibile movimento della testa rossa e tornò a sorridegli.
-"Brava bambina,mormorò l'uomo,allungando la grossa mano verso quel viso minuto tinto di nero.
-"Questa storia non durerà per molto,le disse,quando avrò abbastanza soldi chiuderò l'impresa funebre e smetterò con tutta quella merda.Andremo via da questa città e ti giuro...ti giuro dolcezza che avrai il tuo "riscatto sociale".

Amithiel

 
Rispondi al commento:
legrillonnoirdestael
legrillonnoirdestael il 13/05/15 alle 18:45 via WEB
Amithiel ti rispondo con piacere e ti ringrazio per l’intervento che sperò mi darà modo di rendere meglio il mio pensiero. Il termine "banale" a cui tu fai riferimento intanto può essere letto con molte accezioni, e va contestualizzato. In questo caso è stato da me utilizzato nel significato di: consueto, usuale e privo dell’eccezionalità, e non come sinonimo di insulso o di mediocre. Fatta salva questa precisazione, ogni soggetto o tema può essere già visto, usuale, comune e riproposto innumerevoli volte, vale per ogni ambito dell’arte questo discorso; ma quello che rende ad un’opera la caratteristica di eccezionalità ancor più che la trama stessa è il modo di raccontarla. Al mondo si è già detto e visto di tutto, l’originalità è molto difficile da incontrare; ma come talvolta anche quando l’idea e l’argomento risultano essere totalmente o quasi innovativi, praticamente vergini sul panorama dei contesti, accade che il modo di raccontarli per “n” motivi non ci convince, accade anche il contrario. Accade che una trama povera e scarna o trita e ritrita nei secoli, diventi una perla nell’ambito della letteratura per la freschezza e l’innovazione con cui viene impacchettata e proposta. Il racconto di Katartica ad esempio, che tu citi, ha raccontato il passaggio da una condizione di vita ad un’altra nel percorso di una donna. Il tema di per sé, è nuovo? Eccezionalmente unico? Non direi, è un tema piuttosto comune. Questo tema comune di per sé non è però necessariamente, come dicevo prima, una penalizzazione. Anzi. Ma il punto è nello stile, nella struttura, nel lessico, nel messaggio che vuole comunicare al di là della trama, dove ravvisi lo stupore? Perdonami se non ne vedo l’eccezionalità. Un racconto dovrebbe mostrare non spiegare. Che cosa mostra? E’ una cronaca. Il lessico è abbastanza ingenuo, con espressioni più da diario personale, luoghi comuni in apnea, “Oppure, a voler essere sinceri, si era ritrovata sola, senza essi, a dar la colla ai cocci di una vita infranta!”, oppure considera l’utilizzo dei punti esclamativi (anche doppi…) “l’ultima volta in cui rimaneva inchiodata per volontà altrui!!”, tipico di una forma colloquiale, da sms, per intenderci, non accettata in nessun ambito puramente letterario. E non mi riferisco a livelli di capolavori alla Dostoevskij ma anche a una molto più “umile” seppur ottima narrativa, (a tale proposito c’è un http://www.ifioridelmale.it/articoli/come-non-diventare-scrittori-0 del bravo autore Gianrico Carofiglio, che sa spiega molto meglio di me cosa voglio intendere, e magari in un contest letterario qualche consiglio da uno scrittore può sempre servire). Poi, per carità, c’è chi trova arte anche un libro della celebre saga della signora Stephanie Meyer ma questo non significa che lo sia. Idem per il racconto di Amoon. Non ho detto che il suo tema non fosse attuale, mi sembra… (e poi attualità, in ogni caso, non significa necessariamente “originalità”, anzi), non confondiamoci. Sul messaggio sociale, niente da eccepire; ma in questo contest non era richiesto solo uno spot, credo ma anche una qualche forma d’arte. In tutta onestà, prendiamo solo ad esempio la struttura linguistica di quel brano… “Qualcuno lo paragonava a Napoleone, altri al conte Vlaad quello di Dracula” notate qualcosa? La punteggiatura è corretta? E lasciamo stare il linguaggio “Capelli raccolti in una coda di cavallo” oppure “ad incorniciare un viso pallido impreziosito spesso da piccoli occhialini” il verbo impreziosire è talmente logoro da suicidarsi ogni volta che viene riesumato (come un vampiro, appunto…), ma prendiamo le imprecisioni anche sui nomi, Vlad ad esempio, citazione di un personaggio storico, non si scrive con due a. E tutto va bene in un contesto amichevole, tra amici, su whatsapp ma non in un testo che ha pretesa letteraria. Questo solo per farmi capire. Il tuo racconto, infine, per struttura e tema è invece, quello meno usuale, sicuramente anche scritto con una maggiore consapevolezza sia linguistica sia della modalità narrativa; ma la cosa che mi è piaciuta meno è lo stile un po’ troppo da telefilm statunitense modello NCIS…con qualche ingenuità veniali (di fatto il racconto non è affatto scritto male), sia nella scelta di alcune espressioni verbali sia in alcune imprecisioni di contenuto, ma che hanno penalizzato il racconto. Ad esempio nella prima scena descrivi un accurato lavaggio delle mani del patologo, peccato che in ambito di esame autoptico non avvengano la stesse procedure previste prima di un intervento chirurgico. Ripeto ingenuità e “peccati” veniali. Nulla di particolarmente grave e resta sicuramente il racconto qualitativamente migliore da un punto di vista artistico tra quelli letti. Mi scuso con wU per lo spazio sottratto ma credo siano stati chiarimenti doverosi e utili. Una buona serata Amithiel, gentile e gotica autrice. Niccolò.
 
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