Umsonst

Ernst Junger


 La morte è sostanziale, morire è accidentale. Le sue forme sono molteplici e mutevoli ed ha il suo corso nel tempo.L'agonia può essere breve e tranquilla oppure lunga e tormentata. Il singolo muore con dignità. Egli vive, come si diceva un tempo, o come un tempo si pregava fosse consessa, una "fine beata", oppure, come l'erba falciata, cade assieme a molti altri, senza nome e senza tomba. Muore senza cerimonie.I parenti e l'assistenza di un prete fanno parte della cerimonia. E' desiderabile e importante che la cerimonia si compia in questo modo, e tuttavia è accidentale, perché, in fondo, in qualsiasi luogo e in qualsiasi modo, ciascuno muore da solo.La tecnica è in grado di prolungare di molto il tempo che si impiega per morire: si ricorre all'arte medica, che oramai si fa beffe del giuramento di Ippocrate. D'altra parte aumenta il numero degli incidenti mortali, cresce la minaccia di piccole e di grandi catastrofi. Oggi tutti viaggiano, anche solo per affari o per divertimento, a velocità mortale. Bloy seppe riconoscere, dietro la follia dei record, una situazione tale da costringere a fuggire il più presto possibile in un altro continente. Da: La forbiceNovità discograficheLiv KristineVervain (Napalm Records)