Umsonst

Maria Zambrano


 Anna- Io, bambina, tu lo sai, sono una di quelle persone delle quali nessuno sa niente, delle quali nessuno può avere o dare alcuna notizia. Io non sono mai andata da nessuna parte: non sono né uscita, né entrata, e sono stati pochi coloro che mi hanno visto. Nemmeno quando mi avevano davanti agli occhi, mi vedevano. Anche da ragazzina ero così, non so se per colpa mia. Dal momento che ero sicura di non essere vista, perché farmi notare? Quando parlavo o canticchiavo un po', allora sì, mi ascoltavano. Mi ascoltavano, e quando cantavo un po' più forte e di seguito, senza rendermene conto, e quando parlavo più a lungo, facevano capannello intorno a me. Io dicevo qeullo che dovevo dire, senza indugiare più del necessario. Dammi retta, non ti preoccupare se sono viva o morta. Ti sono stata sempre accanto, senza che tu mi vedessi e senza poter fare nulla quando vedevo che non riposavi mai - tu, perché io non ho di che riposarmi, né dove, né potrò farlo fintanto che tu, bambina, non ti riposi di tutte le tue fatiche. E non ti accadrà tanto presto, di riposarti; perché ti aspetta qualcos'altro, qualcos'altro migliore del riposo.Antigone - Anna, Anna, sei sempre la stessa.Anna - Ma certo che sono sempre, sempre uguale. Perché non sono mai stata nessuno, nulla.Antigone - Ma a me, allora, che cosa mi accadeva?Anna - Allora, allora nulla. Sei così tu, siamo tutte e due di quelle persone alle quali non succede mai niente, niente di più di quello che sta succedendo agli altri: liberi come l'acqua, incatenati dall'amore e dalla pena di vederli soffrire e sbagliare, un giorno dopo l'altro. E questo è tutto ciò che è successo a noi due: di stare a vedere, quello che si dice vedere senza poterci far niente, ciò che sta succedendo, ciò che succederà; ciò che sta già succedendo loro senza che essi lo sappiano, né lo vogliano. da: La tomba di Antigone Foppapedretti Bergamo. Liu-Jo Volley Modena 3-2Emozionante partita condotta a termine vittoriosamente grazie allo sforzo complessivo di tutte le ragazze, anche se un plauso particolare merita Celeste Plak, per la quantità industriale di palloni gettati al suolo e un altro a Milena Radecka Sadurek, per aver saputo distribuire magistralmente il gioco.