Umsonst

Ariadna Efron


 Non fu mai inetta, però sempre indifesa. Indulgente con gli altri, da chi le era vicino (gli amici, i figli) pretendeva come da se stessa: oltre misura.Odiava il byt, il tran tran quotidiano: per la sua ineluttabilità, per la vana ripetitività delle faccende quotidiane, perché divorava il tempo necessario all'essenziale. Eppure gli tenne testa, con spirito di sopportazione ed estraneità, per tutta la vita.Per chi lavorava sodo nutrì sempre un profondo rispetto fraterno; l'ozio, il parassitismo, l'egoismo le erano intimamente odiosi, così come la mancanza di disciplina, l'indolenza, il parlare a vanvera.Era una persona di parola, una persona di azione,una persona con un forte senso del dovere.Malgrado la sua modestia, era ben conscia del proprio valore.Nell'amicizia e nell'inimicizia fu sempre parziale e non sempre coerente. Infrangeva di continuo il precetto divino: non ti farai idoli. Ariadna Efron: Marina Cvetaeva, mia madre