WhiTe RoSeS GarDeNperdendosi nella no man's land... |
AREA PERSONALE
TAG
MENU
I MIEI BLOG AMICI
Post n°4 pubblicato il 30 Marzo 2009 da kjara1967
Qualunque fiore tu sia, quando verrà il tuo tempo, sboccerai. Prima di allora, una lunga e fredda notte dovrà passare. Anche dai sogni della notte trarrai forza e nutrimento. Perciò sii paziente verso quanto ti accade e curati ed amati, senza paragonarti o voler essere un altro fiore, poiché non esiste fiore migliore di quello che si apre nella pienezza di ciò che è. E quando ti avverrà, potrai scoprire che andavi sognando di essere un fiore che doveva fiorire. Daisaku Ikeda |
Post n°2 pubblicato il 22 Maggio 2008 da kjara1967
|
Post n°1 pubblicato il 19 Dicembre 2007 da kjara1967
Queste ore possono aggiungere qualcosa alla vita visibile dell’uomo oppure avere un loro significato del tutto autonomo; possono essere felicità, necessità, abitudine, ma sono comunque sempre indispensabili per raddrizzare la "linea generale" dell’esistenza. Se un uomo non usufruisce di questo suo diritto o ne viene privato da circostanze esterne, un bel giorno scoprirà con stupore che nella vita non s’è mai incontrato con se stesso, e c’è qualcosa di malinconico in questo pensiero. Mi fanno pena le persone che sono sole unicamente nella stanza da bagno, e in nessun altro tempo e luogo. L’inquisizione oppure lo stato totalitario, sia detto per inciso, non possono assolutamente tollerare questa seconda vita che sfugge a qualunque tipo di controllo, e sanno quello che fanno quando organizzano la vita dell’uomo impedendogli ogni solitudine, eccetto quella della stanza da bagno. Nelle caserme e nelle prigioni, del resto, spesso non c’è neanche questa solitudine. In questa no man’ s land, dove l’uomo vive nella libertà e nel mistero, possono accadere strane cose, si possono incontrare altri esseri simili, si può leggere e capire un libro con particolare intensità, o ascoltare musica in modo anch’esso inconsueto, oppure nel silenzio e nella solitudine può nascere un pensiero che in seguito ti cambierà la vita, che porterà alla rovina o alla salvezza. Forse in questa no man’ s land gli uomini piangono, o devono, o ricordano cose che nessuno conosce, osservano i propri piedi scalzi, o provano una nuova scriminatura sulla testa calva, oppure sfogliano una rivista illustrata con immagini di belle donne seminude e muscolosi lottatori – non lo so, e non lo voglio sapere. Da bambini e persino da giovani (come probabilmente anche da vecchi) non sempre avvertiamo il bisogno di quest’altra vita. Ma non bisogna credere che quest’altra vita, questa no man’ s land, sia la festa e tutto il resto i giorni feriali. Non per questa via passa la distinzione: solo per quella del mistero assoluto e della libertà assoluta. … …
Il giunco mormorante Nina Berberova |
Inviato da: canescioltodgl10
il 08/04/2015 alle 10:30
Inviato da: hidari_kiki
il 04/06/2014 alle 15:46
Inviato da: kjara1967
il 19/04/2014 alle 12:59
Inviato da: kjara1967
il 19/04/2014 alle 12:50
Inviato da: zq
il 11/03/2014 alle 15:45