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No alla pena di morte!


La tendenza mondiale verso l’abolizione della pena di morte ha conosciuto negli anni ’90 una decisa accelerazione sostenuta dai principali organismi internazionali. A partire dal 1997, la Commissione delle Nazioni Unite sui diritti umani approva annualmente una risoluzione sulla pena di morte sollecitando tutti gli Stati che ancora la prevedono, a istituire una moratoria sulle esecuzioni, in vista della successiva abolizione.Dal 1990 sono più di 40 i paesi che hanno abolito la pena di morte per tutti i crimini. In Africa, la Costa d’Avorio e la Liberia, nel continente americano, il Canada, il Messico e il Paraguay. In Asia e nel Pacifico, il Bhutan, Samoa, Turkmenistan e Filippine. In Europa e nel Caucaso del Sud, l’Armenia, la Bosnia-Herzegovina, Cipro, Serbia e Montenegro e Turchia.I trattati internazionali sui diritti umani proibiscono l'applicazione della pena di morte nei confronti di imputati minorenni, ovvero coloro che avevano meno di 18 anni al momento del reato. Sia il Patto internazionale sui diritti civili e politici, che la Convezione americana sui diritti umani, che la Convenzione sui diritti del fanciullo proibiscono tale pratica. Più di 110 paesi, nei quali il codice penale ancora prevede la pena capitale, hanno emesso leggi specifiche per escludere la condanna a morte di imputati minorenni. In mancanza di queste leggi, c'è da considerare vincolante anche l'adesione a uno dei trattati internazionali. Nonostante ciò, ancora oggi, un numero molto ridotto di paesi continua a mettere a morte minorenni all'epoca del reato.Diversi studi scientifici hanno dimostrato che non esistono prove certe che la pena capitale sia un deterrente più efficace rispetto ad altre punizioni. L'indagine più recente sulla relazione tra pena capitale e tasso di omicidi, condotta dalle Nazioni Unite nel 1998 e aggiornata nel 2002, conclude che: "…non è prudente accettare l'ipotesi che la pena di morte abbia un effetto deterrente maggiore piuttosto che l'applicazione di altre punizioni quali il carcere o l'ergastolo".La stessa indagine nelle Nazioni Unite dichiara successivamente che: "esistono diverse prove a sostegno della tesi che l'abolizione della pena capitale non provochi un improvviso e grave cambiamento nel tasso di criminalità".Ovunque la pena di morte sia applicata, il rischio di mettere a morte persone innocenti è molto elevato. Dal 1973 in Usa sono stati rilasciati 122 prigionieri dal braccio della morte dopo che erano emerse nuove prove della loro innocenza. Di questi, sei nel 2004 e due nel 2005. Alcuni di questi prigionieri sono stati rilasciati dopo aver trascorso molti anni nel braccio della morte. In ognuno di questi casi sono emerse caratteristiche simili e ricorrenti: indagini poco accurate da parte della polizia, l'utilizzo di testimoni non affidabili, di prove o confessioni poco attendibili e un'inadeguata assistenza legale. Ma non solo, in Usa purtroppo sono diversi i casi di prigionieri messi a morte nonostante ci fossero molti dubbi sulla loro colpevolezza.
Se vuoi saperne di più visita il sito di Amnesty International: www.amnesty.it