The Whistleblower

Post N° 1296


COM’E’ piccolo GROS-PIETRO.
C'è un altro prodiano che comincia a trovare stretta la poltrona sulla quale è seduto con un ricco stipendio. Ha 66 anni, è torinese e dopo aver fatto la gavetta insieme a Siniscalco e agli altri Reviglio-boys scesi a Roma negli anni '70, è schizzato sulla poltrona dell'Iri nel '97 e dell'Eni dal '99 al 2002. E' il professor Gian Maria Gros-Pietro, l'economista dalle cravatte rosa che i fratelli Benetton hanno messo alla presidenza di Autostrade dove la sua immagine si è fortemente appannata. La causa del declino va ricercata soprattutto nel fallimento dell'operazione con gli spagnoli di Abertis. Per molti mesi Gian Maria si è battuto contro Tonino Di Pietro di Montenero di Bisaccia che ha messo a rischio la concessione per le autostrade. Adesso il professore comincia a dare segni di insofferenza anche perchè la società Autostrade, che dal maggio scorso ha modificato la denominazione sociale in Atlantia spa, ha un'immagine molto dimessa e un amministratore delegato, Giovanni Castellucci, che non ha la statura del protagonista. In soccorso dell'economista torinese sta arrivando però il vecchio mondo prodiano che ipotizza per Gros-Pietro la presidenza della Fondazione IRI guidata in prorogatio da un altro economista, Antonio Pedone. Non è gran cosa, ma è meglio di niente.