The Whistleblower

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INTESA SEGRETA RAI-MEDIASET - A CATTANEO E ALLA BERGAMINI POTREBBE ESSERE CONTESTATA L’INTERRUZIONE DI PUBBLICO SERVIZIO - E I LORO NOMI POTREBBERO NON ESSERE ISOLATI, MA SOLO I PRIMI DI UNA SERIE …
Walter Galbiati e Emilio Randacio per La RepubblicaL´ex responsabile del marketing della Rai, Deborah Bergamini, ma anche l´ex direttore generale di viale Mazzini, Flavio Cattaneo, rischiano a breve un´incriminazione. E i loro nomi potrebbero non essere isolati, ma solo i primi di una serie. Perché, è la tesi della procura di Milano, a una televisione di Stato, chiamata all´esercizio di un servizio pubblico, non è consentito di ritardare la diffusione di dati elettorali, piegando perfino le informazioni sulla morte del Papa all´interesse "superiore" della politica, come sarebbe invece avvenuto prima, durante e al termine delle elezioni regionali del 2005. E così, i pm hanno deciso di contestare il reato di «interruzione di pubblico servizio» ai manager di viale Mazzini intercettati nell´ambito dell´inchiesta sul sondaggista del Cavaliere, Luigi Crespi.Da due settimane, il procuratore Manlio Minale ha affidato il compito di vederci più chiaro a due pm: Giulia Perrotti e Laura Pedio. Al momento l´indagine è contro ignoti. È probabile che il primo passo ufficiale sia quello di fare trascrivere quelle oltre 9mila pagine di conversazioni. Fino a oggi, infatti, agli atti dell´inchiesta ci sono solamente i «brogliacci», ovvero le annotazioni effettuate da un militare della guardia di Finanza che ha sintetizzato in poche righe il contenuto delle telefonate. I colloqui sono più ampi, forse ancora più espliciti.Dopo la pubblicazione delle intercettazioni su "Repubblica", ai vertici della Rai e agli ordini professionali di appartenenza dei protagonisti di questa brutta storia è stato ufficialmente negato l´accesso alle intercettazioni. Un segnale preciso, da cui si desume l´esistenza di un´indagine, ormai ufficialmente aperta. La vicenda parte nel marzo del 2004, quando l´Hdc di Crespi, il sondaggista per anni vicino a Silvio Berlusconi, fallisce. In poche settimane un rapporto finisce alla procura, che apre un´inchiesta e mette sotto intercettazione i telefoni del consulente. Visti i contatti frequenti con la Bergamini, all´epoca già approdata sotto l´ala protettrice di mamma Rai, i pm ottengono il controllo della sua utenza cellulare con la motivazione che la «Bergamini è un alto dirigente della Rai, amica di Crespi. È a conoscenza delle vicende della società Hdc Spa e in particolare dei rapporti intercorsi con Publitalia/Forza Italia come emerge da alcune telefonate intercorse tra lei e Crespi». In novembre, con il deposito di tutti gli atti raccolti dall´inchiesta dei pm Pedio e Pellicano, si scopre che tra i brogliacci finiti agli atti ci sono anche i contatti tra i vertici Rai sotto il governo timonato da Silvio Berlusconi e i vertici Mediaset, che del Cavaliere, ovviamente, sono dipendenti. E dai frenetici contatti è emerso il patto occulto tra i due colossi dell´informazione.