COME WITH ME

PAUSA CAFFE'


Uno sguardo d’ intesa, le mani che si sfiorano sopra il mouse e un messaggio infilato di sfuggita nell’ agenda: «Ci vediamo tra 15 minuti alla macchinetta del caffè». Tresca, flirt, cotta, liaison, relazione. Chiamatela come vi pare, purché sia in ufficio. È boom del sesso nei luoghi di lavoro. Impiegati e manager confessano di avere un legame sentimentale con un collega. La letteratura, la cinematografia e i tavoli degli avvocati sono pieni di situazioni alla Bridget Jones. Al lavoro si passa molto più tempo coi colleghi e anche i momenti di relax sono pensati con loro. Le fantasie esterne sono ridotte al minimo». Il meccanismo è semplice. «A differenza che nei rapporti coniugali  tra colleghi si è liberi dai doveri, emozioni e sentimenti possono prevalere. Inoltre in ufficio spesso esprimiamo il nostro lato più brillante e ci illudiamo che il collega ci veda sotto una luce diversa». La diffusione del fenomeno è confermato dai matrimonialisti. «Nella maggior parte delle separazioni - dice Annamaria Bernardini De Pace - il tradimento nasce al lavoro: condividere esperienze favorisce le “avventure”». La ricerca descrive anche i metodi di approccio più usati. «Il fiore appoggiato alla scrivania  lascia il posto a metodi “tecnologici”, come l’ e-mail affettuosa e il messaggio sullo screen saver». Ma sopravvivono «trucchetti» più tradizionali. Ad esempio, prendere il caffè insieme o trovare un pretesto per fare tardi in ufficio. Tra i posti di lavoro in cui i flirt sono più frequenti, primeggiano quelli in cui si fa lavoro di squadra, come ospedali e giornali. Quelli in cui la creatività stimola l’ eros, come le agenzie di pubblicità. Quelli in cui si condivide una passione o un obiettivo: teatri, palestre, studi di avvocati. Ovunque sbocci, la cotta in contesto professionale, pare faccia bene alla produttività. Il 56 per cento degli impiegati sostiene di essere più motivato. Il 77 per cento di aver persino raddoppiato la propria resa. Non sono d’ accordo però i capiufficio: l’ 87 per cento considera dannosi i corteggiamenti tra colleghi. Anche il lieto fine sarebbe una rarità. «Nella maggior parte dei casi va male - sostiene Willy Pasini, sessuologo e docente alla Statale -. L’ esperienza è stimolante solo se è “leggera” e se non dura oltre i sei mesi. Altrimenti gelosie e tensioni complicano tutto. La razionalità in queste situazioni deve avere un ruolo ancora più importante che nei rapporti coi non colleghi». Niente passioni travolgenti tipo Jungle fever, dunque. Tantomeno rapporti violenti sul genere Rivelazioni. E per qualche consiglio, c’ è anche un «manuale» ironico: Kamasutra per l’ ufficio, autrice Julianne Balmain.