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L’amore è fuori dal mondo razionale


Nella solitudine siamo tutti irrazionali,  quando parliamo  e ridiamo  da soli. L’uomo è al suo interno irrazionale ed assume comportamenti fuori dalla norma, comportamenti che non manifesterà mai in pubblico. L’uomo vive in due dimensioni diverse: la casa dell’ “io” che è irrazionale e la dimensione del “noi”che è razionale. Esiste, però, anche una dimensione duale (io e te) che costituisce una coppia, la più piccola comunità esistente. Io e te formiamo il mondo dell’amore, un posto costruito dalla mia e dalla tua follia e solo in questo posto potremo intenderci.  È una dimensione dove le cose possono significare mille cose e, nello stesso tempo, nulla, conoscibile solo dai due amanti. L’amore è fuori dal mondo razionale, è il mezzo che ci conduce in una dimensione che è al di fuori della nostra vita (razionale) per approdare in un non- luogo (a- topos) dove dove regnano passioni e desideri, dove  l’ordine e la ragione non sono altro che neve al sole. L’amore non si conosce, basta osservare “gli amanti che passano la vita insieme e che non sanno dire cosa vogliono l’uno dall’altro” (Platone) è un mondo in cui la dicibilità (razionalità) si arresta davanti all’indicibilità (l’irrazionalità, propria degli amanti), l’amore è un enigma. Ciascuno di noi è un “contrassegno” d’uomo (è la metà), unire due metà è formare il simbolo (σύμβολον) che è la ragion d’essere di Eros, medico e amico degli uomini. L’uomo ha bisogno di vivere nel mondo dell’amore, ognuno di noi desidera l’altro, ciò è nell’indole di chi è a metà, la metà cerca “pienezza” e per raggiungerla deve unirsi con l’altra metà. D’altronde, come direbbe Luciano De Crescenzo, “siamo angeli con un’ala sola e possiamo volare soltanto abbracciati”.