HAN KOLA

Post N° 3


 
 La guerra La guerra non era vista dagli indiani come un mezzo tramite il quale si potesse conquistare un territorio, perchè la terra era di tutti e non poteva essere  comprata o conquistata. Era soprattutto un modo per dimostrare il proprio coraggio e di sfidare la morte. Non si affrontavano mai per dichiarare la guerra, ma bastava che un indiano compisse un'incursione in un altro accampamento, per scatenare la risposta della tribù offesa. Gli scontri seguivano, di solito, un codice d'onore; venivano uccisi gli uomini, ma le donne e i bambini venivano salvaguardati e i tepee non venivano mai distrutti. I metodi di combattimento consistevano nel seguire le piste, riconoscere il nemico dalle tracce che lasciava, da quanto tempo fosse passato e dove poteva essere incontrato. Era molto più qualificante affrontare tutto ciò che uccidere il nemico, al punto che era considerato più valoroso colui che arrivava al centro di un villaggio per rubare il cavallo di un famoso guerriero. La tattica preferita era la sorpresa, perchè con essa si poteva compensare anche l'inferiorità numerica. I guerrieri che dovevano attaccare, si preparavano danzando e pregando e, di solito prima dell'alba,attaccavano cogliendo così il nemico di sorpresa. Al termine dello scontro, gli indiani raccoglievano i corpi dei compagni per renderli onore e celebrare il funerale. Portare a casa lo scalpo del nemico, era considerata una notevole prova di coraggio. Lo scalpo, consisteva in un incisione intorno alla testa del nemico, poi con un colpo secco si strappava il cuoio capelluto ed il guerriero che toglieva lo scalpo ad un nemico ancora vivo, acquisiva un grande onore, mentre lo "scalpato" se rimaneva vivo, veniva deriso. Ma lo scalpo oltre a simboleggiare la vittoria, rappresentava la vita; gli indiani credevano infatti che lo spirito umano si trovasse nei capelli e colui che toglieva lo scalpo s'impossessasse dello spirito del nemico. Anche per questo era considerato un gesto di grande valore aiutare un compagno ferito.Prima di iniziare i combattimenti, il Capo spalmava sul viso dei suoi uomini un pugno di terra, invocando il Grande Spirito, mentre ogni guerriero disegnava particolari che considerava portafortuna con un pezzo di carbone. Questi disegni dovevano attirare i favori degli spiriti e rendere più cattiva l'immagine del guerriero.Se durante il combattimento, si catturavano dei prigionieri, questi ultimi venivano portati al villaggio ed una volta arrivati, la loro sorte era decisa dal Gran Consiglio. Spesso, se si trattava di donne e bambini, venivano adottati dalla tribù e diventavano come loro…GM