« Messaggio #21 | THE BELLISSIM' STORY OF... » |
Allora,
per la gioia di grandi e piccini, per uomini e donne, italiani e non, dopo numerose insistenze per partecipare a questo blog, e dopo un eloquente discorso di una certa mia amica di cui per ragioni di privacy meglio non fare il nik….. ebbene…. Finalmente…. ECCOMI!!!!
Ora immagino dovrei scrivere qualcosa di divertente e riflessivo, ironico e brillante. Dovrei parlare di me e dei miei pensieri. Di quanto vi voglio bene in fondo, e di quanto avrei voglia di dirverlo.
Ma mi dispiace. Non sono così capace. Non so giocare con le parole. E davanti a questa finestra, rimango muto e pensieroso.
Cosa vi aspettavate? Il mio nik parla chiaro. Non sono io.
L_altro se ne è andato sbattendo la porta. Mi ha guardato fisso prima, e mi ha detto: “Hei scemo! Io ti saluto. Lascio te la tua città di merda, le tue abitudini abuliche, le tue battute da coatto. Prendo la tenda e me ne vado. Non cercarmi”.
Non ho detto una parola. Non ho avuto argomenti. Non ho potuto fare altro che osservare la sua ombra sparire dietro lo stipide.
Da quel giorno non sono io.
Mi sono svegliato e la mattina allo specchio non mi riconoscevo più. Di chi sono quegli occhi bui e arrabbiati? Di chi sono questi capelli lunghi e scuri?
Scendo in strada. Rumori e gente passano veloci come i miei pensieri. Qualcuno mi saluta ma non faccio in tempo a salutarlo. Non so se sa che non sono io.
Accendo una sigaretta.
“Cazzo che caldo. Ma non è novembre?”
Passeggio stanco. Non so dove andare. Il posto che frequentavo non è più mio. Cosa si fa quando non si è più quello che si era?
Spengo la sigaretta.
Continuo a camminare. Alle mie spalle sento la gente parlare. Ma non dicono nulla. Come pesci nell'acquario, aprono la bocca per sentire che esistono.
Qualcuno mi chiama.
“Ciao come stai?”
Accendo una sigaretta.
“Chi sei?”
“Come chi sono?? F 30 Mantova. Ricordi? Abbiamo parlato ieri...”
“Non ricordo”.
“Beneeee. Chissà con quante parli. Quante sono le tue donne?”
“Ma di che parli. Cosa cerki?”
“Io non cerko nulla. Solo due kiakkere. Aspetto una persona...”
Silenzio.
Spengo la sigaretta.
“Vuoi giocare”
“Giocare?”
“Si, vuoi giocare?”
“Si...”
“Bene, sai come gioco vero?”
“Si. Inizio a spogliarmi...”
“No. Ferma”
Accendo una sigaretta.
“Voglio che apri la finestra”
“Si”
“Cosa vedi?”
“Palazzi. Anzi no scusa. Finestre. Migliaia di finestre.”
“Poi?”
“Poi persone piccole come formiche agitarsi isteriche. C'è un bambino che rincorre una palla. Un uomo aspetta qualcuno ad un portone...”
Spengo la sigaretta.
“Continua. Guarda meglio...”
“Ci sono due persone dietro un'auto, si baciano. Sono due donne. Una mi guarda e ride. Un ragazzo più giù le guarda masturbandosi”
“Poi?”
“Una persona, credo un anziano, li vicino al bar... sta piangendo. Un'altro corre, urlando a qualcuno di fermarsi... C'è confusione.. non distinguo i particolari..”
Accendo una sigaretta.
“Guarda meglio”
Silenzio.
Sospiro.
“Aspetta... laggiù dietro quei cespugli... un ragazzo cammina dando le spalle... Ha uno zaino... credo sia una tenda...”
“Chiamalo”
Spengo la sigaretta.
“Heyyy tuuuu! Dico a teeeee! Fermati voglio parlarti....!!!!"
Pausa.
“Insomma ho detto di fermarti...!! Hei! Mi ha sentito mi sta guardando... Muove le labbra... cerca di dirmi qualcosa...”
“Cosa?”
“Non so... scandisce bene le frasi... forse vuole che segua il labiale...”
Accendo una sigaretta.
“La prima lettera.... una F credo... A... F... F...”
“Ok ho capito... Ora ti lascio devo chiudere”
Spengo la sigaretta.
(to be continued.... se volete...)
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