Creato da bon.ton6 il 21/11/2013

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LAVORI FEMMINILI... (post n. 7)

Post n°8 pubblicato il 28 Novembre 2013 da bon.ton6
 

 LAVORI FEMMINILI, CHE PASSIONE!!!

Cari amici,
che ne direste di affrontare un tema veramente nuovo... un tema di cui si parla molto nei paesi avanzati e che presto farà capolino anche da noi?
Mi riferisco alla "Human Sewn Technology". All'umanissima tecnologia del Cucito. Una tecnologia rivoluzionaria, che tende (finalmente!) a esaltare, a riaffermare la mano dell'uomo... sorry: soprattutto della donna.
Si potrebbe parlare di una tecnologia ad alta umanizzazione. Quasi una rarità coi tempi che corrono.
Ah, precisazione importante: serve per unire i tessuti (o altro) tra loro e, nel caso, anche per rammendarli.
Cominciamo con i gli attrezzi di base.

Ago: piccolo strumento d'acciaio. Una sottile barretta con, da una parte, un'estremità appuntita, e dall'altra un foro per infilare il filo (ossia la cruna, dove di norma un cammello non ci passa)...

Ditale: ovvero il salvadita, che serve per non pungersi. Preferibile d'acciaio, piuttosto che d'osso o d'argento.

Filo: per le cuciture comuni usate preferibilmente il Fil d'Alsace (si va sul sicuro). Si dibatte ancora molto oggi sulla lunghezza ottimale della cosiddetta gugliata. I maggiori esperti sono per una lunghezza non superiore ai 50 cm; a meno che non si debba sopraffilare o imbastire, nel qual caso potrà essere più lunga. L'importante che la sua fermatura (un nodino per impedirne la fuoruscita dalla cruna) sia sempre piccolissima.

Si infili nella cruna sempre il capo appena tagliato dal rocchetto, poiché diversamente il filo tende a spelazzarsi e a perdere il suo "lucido".

Forbici: d'acciaio di buona qualità. Taglienti e con anelli ampi per non affaticare le dita. Meglio due paia: anche uno grande con almeno una lama a punta arrotondata per non "ferire" la stoffa quando la si taglia.

E vediamo ora la postura (o positura se preferite) del/della cucente.

Nessun lavoro deve obbligare a stare a disagio. Scegliete una buona seggiola a schienale dritto, ben proporzionata a voi e alla tavola su cui lavorerete. Le braccia devono tenere il lavoro ad un'altezza che eviti di tenere abbassata troppo la testa. Una giusta luce, dei dolci rumori, dei buoni odori e, possibilmente, un bel vedere al di là della finestra, renderanno indimenticabile ogni vostra sessione di cucito.

Bene cari amici, la mia prima dissertazione sui Lavori Femminili, termina qui. A richiesta, sarò lieto di proseguire svelandovi gli incanti del punto "filza", del punto "addietro", dell'impuntura, del punto "a orlo" (semplice e doppio), quelli d'ornamento, di "costura", di "crespa" di "sopraggitto", di "rinnovatura", eccetera, eccetera. In questo campo non temo confronti: ho fatto corsi specializzati oltreoceano e maturato una lunga esperienza presso molte "manine d'oro"... (ehm)... Chiedete e vi risponderò.

:-)))))))))))     

Ahhh..... che bello scegliere temi per i quali le anime inviperite non scriveranno alla Direzione pregandola di dissolvermi nell'acido! ahahahhaa...

 


 

 
 
 

ALTRO PROVERBIO MENEGHINO (post n.6)

Post n°7 pubblicato il 27 Novembre 2013 da bon.ton6
 

 

Pan, vin e gnocca, e s'el voeur fioccà, ch'el fiocca!

 

Che c'è di meglio, contro le avversità della vita, dei tre rimedi proposti da questo proverbio meneghino? E se poi vuol nevicare... che nevichi!!

 
 
 

LA RINGHIERA (post.5)

Post n°6 pubblicato il 26 Novembre 2013 da bon.ton6
 

 

LA RINGHIERA

Un mia carissima amica filosofa, profonda e furba come pochi, mi ha posto questo quesito: Tu, BonTon, che la sai lunga su tante cose, mi sai dire con quale criterio vengono messe le ringhiere delle scale? Perché salendo a volte ce le troviamo a sinistra e a volte a destra?

La mia risposta:

Semplice, mia cara amica, tutte le case nascono da una ringhiera. Sì, da una semplice ringhiera.

La si costruisce, in ferro o altro, la si guarda e la si considera un confine, uno spartiacque: da un lato, la sicurezza, l’appoggio, cioè il Bene; dall’altro, il vuoto, l’insidia, il pericolo, cioè il Male.

Si chiama infatti “ringhiera” perché ringhia beffarda al Male.

Una volta che l’ingegnere o l’architetto o il geometra ha tra le mani la sua bella ringhiera finita, a seconda dello stato d’animo del momento, dell’infanzia che ha avuto… se soffre o meno di eiaculazioni precoci o se soffre di enuresi (non è dato sapere che cosa incida di più), decide da che parte debba stare il vuoto, cioè l’insidia, cioè il pericolo, cioè il Male…(N.B. cose brutte queste… che “trombano” tutti, che ingannano… per questo motivo il lato che rappresentano viene chiamato anche Tromba delle Scale)…

E’ ovvio che, se l’esperto regge la ringhiera con la sinistra, attaccherà i gradini con la destra, e la “tromba” sarà a sinistra, o viceversa… capito mi hai???

Presa la decisione, si comincia con l’attaccare a questa ringhiera i gradini delle scale E attacca oggi attacca domani, la scala cresce, cioè sale. Ma, a mano a mano che sale, si avverte la necessità di affrancare a qualcosa di sicuro anche l’altra estremità dei gradini. E allora nasce un muro: più la scala sale, più cresce il muro, bello, forte e dritto. Ma la scala deve pur portare da qualche parte.

E allora a un certo punto si costruisce un pianerottolo; ma anche qui, hai mai visto un pianerottolo senza porte? Ecco allora nascere una porta. Una qualsiasi porta di un signor Rossi qualsiasi, per esempio…Bella, forte, imponente. Ma una porta è soltanto una porta, e al signor Rossi non basta; e allora gli si costruisce un appartamento con tutti i suoi bei vani. Ma quest’appartamento deve pur appoggiare su qualcosa (il progettista ha studiato le leggi della fisica). E allora, alè, a erigere altri muri… sotto, attorno e a volte anche sopra, a seconda che si voglia costruire una semplice casa o un edificio o un grattacielo. La tendenza è quella di avere tante ringhiere a disposizione… per andare sempre più su… per fare tante scale, tanti muri, tanti pianerottoli, tanti appartamenti per tanti signori Rossi… sia per fare il business, sia – soprattutto - per non far sentire troppo solo il Rossi iniziale. Poi, per un minimo di privacy, si chiude il tutto con dei muri esterni, lasciando qualche apertura che chiamano finestre. A questo punto il gioco è fatto. La casa o l’edificio o il grattacielo sono finiti. La ringhiera partita, poniamo, a destra delle scale resta in questa posizione fino al solaio.

Ecco, cara amica, spero di essere stato chiaro. La Ringhiera è l’ombelico del mondo. Non solo per fare le case, ma per tutte le cose… per separarle nel modo giusto. Sperando che la sinistra, nel caso la si scelga, non sia troppo… mancina! (la politica non c’entra, eh? È solo una stronzata!..ahahahah).

 

:-))))))))


 

Ecco, care amiche ElegantementeDonna, PiccolaPeste, Pulcetta , Guerriero, BowBow, ecc. ecc. ecc. che vi dicevo? La cosa non è affatto da ridere! (ahahahahhahahahaha)

 
 
 

FORTUNA (post n.4)

Post n°4 pubblicato il 25 Novembre 2013 da bon.ton6
 

Quand s'è fortunàa,

pioeuv in del cûu

anca a vess settàa

 

(quando si è fortunati, piove sul culo anche se si è seduti)


 

Akhhh..la Saggezza Popolare quale mirabile dono di sintesi, quale straordinaria capacità di immagine, quale luminosa chiarezza!!

:-)))))))))))))))))))))))))))))))))))))

 

PS

Ovviamente questo proverbio ha il suo contraltare:

Qundo piove e si è sfortunati, ti piove nel culo anche se sei seduto

 
 
 

L'UOMO E I SUOI ODORI (post n.3)

Post n°3 pubblicato il 23 Novembre 2013 da bon.ton6
 

Una carissima Amica che vuole restare anonima mi manda questo esilarante scritto

L' uomo si riconosce dall' odore 

L'uomo come tantissime cose ha un suo odore, diverso da quello della donna. 

L'uomo a vent'anni sa odore di jeans. Forte, robusto, resistente. Infatti, puoi 
anche indossare un jeans due volte in due giorni e la forma rimane la stessa, 
il tessuto è sempre solido, non ti delude mai......

A trent'anni l'uomo è come il profumo Denim, l'uomo che non deve chiedere mai. A quarant'anni l'uomo inizia ad avere un odore particolare, sa quasi di tappo di vino. Sì, aprire una bottiglia di ottimo vino è sempre un'emozione.

Purtroppo alle volte l'uomo intorno ai 40, perde il suo fascino. L'odore di tappo può non essere dovuto solamente al tappo stesso ........ ma anche a sapori di muffa causati da uve non di qualità......

Illustriamo ora l'uomo ai 45 anni. L'uomo in tale età sa odore di baule, da scantinato, da canfora. Quell' odore indimenticato della nostra infanzia quando si andava dai nonni e nel loro scantinato, vi era appunto quel baule. Nemmeno tanto vecchio, eppure già tarlato...... L'odore del baule è misto alla canfora. Se la donna esce una serata con un uomo sui 45 anni, non deve chiedersi perché l'uomo stesso esce poco di casa. L'odore di canfora è evidentemente riconoscibile. Illustriamo ora l'uomo intorno ai 50 anni. L'uomo in detta età sa quell' odore di panino con mortadella che ti sei portata in spiaggia ma che ti sei dimenticata sotto al sole.

Uscire con un uomo intorno ai 50 anni, significa fare la dieta ( e tutte noi sappiamo quanti sacrifici per tenere la linea ). Quell' odore indimenticabile della mortadella sudata ..... che ti fa passare la fame.

L'uomo intorno ai 55 anni sa odore di muschio e non si parla del muschio usato nell' industria della profumeria, ma di quello del presepe. Quell' odore inconfondibile che aleggia nelle nostre case intorno al 15 dicembre, tra file di luci sull'albero e tovaglie rosse. Il muschio, ricordiamolo, cresce all'ombra, di nascosto, indesiderato, infesta la più rigogliosa erba....... Ecco, la donna che esce una serata con un uomo sui 55 anni deve mentalmente prepararsi: è odore di presepe, di statuine in gesso, di Natale !L'uomo sui 55 anni ha delle inequivocabili perdite tra le gambe (si vergogna a parlarne con chiunque, desidera usare il Tena Lady della moglie ma non sa come usarlo).

Illustriamo ora l'uomo sui 60 anni. L'uomo sessantenne sa odore di cera, da confessionale, di sacrestia. Abbiamo tutti presente quell' odore che aleggia nelle chiese, soprattutto quelle grandi, dove l'odore di cera si mescola ai rumori del tarlo, che divora irrimediabilmente il legno più massiccio..... Mai uscire una serata con un uomo sui 60 anni e ancor più, mai tentare le più audaci avance, tipo mettergli una mano nel pacco. Potresti ritrovarvi un invertebrato tra le mani molto simile al proteo, un anfibio cieco, che vive nelle grotte di Postumia. Tale invertebrato si è adattato mirabilmente alla vita sotterranea, endemico del territorio e di scarso interesse scientifico.

E passiamo ad illustrare l'uomo sui 65 anni. L'uomo in detta età, sa odore di bagagliaio, dove noi si mette di tutto un po': il pesce comperato al mercato rionale, la tanica di benzina che è servita quella volta quando si è rotta l'auto di tua sorella, le casse di cipolle (erano in offerta al supermercato), almeno due paia di scarpe da tennis (dovevi infilarle nei cassonetti della Caritas, ma ti sei dimenticata le scarpe nel bagagliaio per due mesi abbondanti), il sacchetto con gli avanzi delpollo (erano da portare al gatto del tuo vicino di casa, ma come per le scarpe, ti sei dimenticata il sacchetto nel bagagliaio), etc........ Quell'odore di bagagliaio è tremendo. Riuscirebbe a rinvenire una donna svenuta da calo di potassio.

Non resta che analizzare l'uomo sui 70 anni. Ecco, temo che dovremo stendere un velo, anzi una coperta pietosa: l'uomo settantenne sa odore di carogna! 

****

Rispondo:

Ah ah aha ahhaah!!!... Amica pungigliosa e ingenerosa! Ma lo sai che da quando ho ricevuto questo tuo scritto non faccio altro che annunsarmi ? Ahhahaha...sniff..sniff..sniff... E anche in questo momento... sniff sniff sniff!!

Ma oltre al caratteristico odore di Armani, LEE, Levi Strauss, Diesel, Abertcrombie, Moschino, Dolce & Gabbana, Versace, Gucci, Bluemarine, Trussardi, Meltin Pot, Denim, GAP, Gaudì... dei relativi jeans intendo... altro non avverto!! Che il tempo si sia fermato o è colpa mia che eccedo con il sapone?? Mah (ahahahahhaa)..

Piuttosto Monella! Adesso - per par condicio - parla anche degli odori della donna nelle varie età. Ok? 

:-)))))

 
 
 

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