DEDICATO..

Colpa loro.


 Sono tornata, dopo un periodo diciamo sabbatico, e per colpa di un amico che mi ha cercata e di un altro amico che oggi mi ha fatto sorridere ho deciso di restare. Non prometto nulla, io sono fondamentalmente un'orsa e come tale tendo a rintanarmi nella mia tana.Ci provo, dopo tanto tempo (tre anni, come ha tenuto a ricordarmi appunto l'amico) a scrivere qualcosa. Anche se scrivere non è la cosa che mi riesca meglio, preferisco di gran lunga leggere, cosa che faccio sempre con grande piacere e soprattutto in qualsiasi luogo io mi trovi. Anzi, un libro è il mio salvagente quando sono circondata dall'umanità. Quell'umanità vociante e ciarliera che per forza di cose sono costretta ad affrontare, sui mezzi pubblici, al parco, sul treno. In questi momenti un libro mi aiuta ad isolarmi ed entrare in un'altra dimensione, che solo io in quel momento sto vivendo insieme ai vari personaggi e il suo autore. Ho passato intere giornate a leggere in un parco, talmente presa dalla lettura che nemmeno le grida dei bambini nel vicino parco giochi sono servite a distrarmi. Non starò qui a dire cosa si prova o cosa si vive nel leggere un libro, non starò qui a raccontarvi la stupenda sensazione di spossatezza che ti lascia la fine di un libro per le varie vite che ti fa vivere. No, non dirò nulla di tutto questo, volevo solo scrivere qualcosa in attesa che questo luogo così “effimero” arieggi e riprenda vita dopo la lunga pausa.   “Che altri si vantino delle pagine che hanno scritto; io sono orgoglioso di quelle che ho letto.”(Jorge Louis Borges)